L’intervista alla regista umbra Giulia D’Amato ospite in studio e autrice di “Un altro giorno d’amore”.
“Un altro giorno d’amore è la storia di Davide Rosci, che ha scontato sei anni e sei mesi di carcere per il reato di “concorso morale” in “devastazione e saccheggio” per gli incidenti accaduti a Roma il 15 ottobre del 2011, e di altri personaggi che si sono scontrati col destino. Un altro giorno d’amore è il giorno in cui guardi in faccia chi sei veramente – e trovi il coraggio di andare avanti, a testa alta.”
La regista parte dalla propria memoria personale, adolescenziale, dal rapporto con il padre ed insegue delle risposte che cerca nelle storie degli altri, come quella di Davide Rosci, antifascista teramano arrestato a seguito degli scontri del 15 ottobre 2011 a Roma durante la mobilitazione contro le politiche di austerity. Oppure quella di Mariapia Merzagora, la madre di Edoardo Parodi, uno degli amici più stretti di Carlo Giuliani trovato morto a Zurigo nel febbraio 2002 in circostanze mai del tutto chiarite. Il G8 di Genova raccontato da altre voci, quelle di Piazza Alimonda 20 anni dopo, e quelle delle immagini di repertorio delle curve antifasciste di Perugia e Teramo, che definisce “laboratori di rivolta” che rivendicano il proprio spazio, la propria voce.
La repressione, l’oppressione dello Stato e il sistema carcerario sono narrati in maniera diretta in un momento politico e storico di grande riflessione sul tema.
Un documentario che ci mette di fronte a tanti contesti di lotta diversi, ma che inevitabilmente si intrecciano, utilizzando la memoria privata come atto collettivo per raccontare in maniera orizzontale gli anni di condivisione delle lotte e degli scontri.
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