20 Aprile 2024

I LIBRI DELLE BRIGATE ROSSE — I LIBRI DAL CARCERE

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PARTE 2


Il nucleo storico delle Brigate Rosse viene arrestato quasi subito e molti altri quadri faranno presto la stessa fine; in una prima fase i compagni e le compagne arrestate, parte integrante della struttura delle BR, partecipano alle decisioni e alla produzione teorica e insieme al resto dell’organizzazione (i compagni che stanno “fuori”, che riescono a esprimere ancora un buon rapporto di forza con lo Stato) organizzano rivolte e azioni dentro e fuori il carcere.

I testi di seguito indicati sono invece frutto di una elaborazione che avviene, tra il 1980 e il 1983, ancora formalmente dall’interno dell’organizzazione e da militanti che seppur incarcerati sono parte della organizzazione; ma più che dialogare in termini costruttivi e di avanzamento, si cerca di evidenziare la propria linea che in questi testi acquisisce un taglio spiccatamente teorico (seppur sempre in termini marxisti laddove la teoria è strumento immediato e tangibile).

Si segnala fin da subito questo articolo pubblicato su Carmilla Online che restituisce perfettamente tutta la complessità e le vicende che hanno portato alla scrittura e pubblicazione di queste analisi.

Le mele “marce”di Fiorenzo Angoscini Giorgio Panizzari, L’albero del peccato, Colibrì edizioni, Paderno Dugnano (Mi), marzo 2017…

L’ APE E IL COMUNISTA, Collettivo prigionieri politici delle Brigate Rosse, 1980 ed. Corrispondenza Internazionale (probabilmente ideato e realizzato da Curcio e Franceschini).

L’edizione Pgreco (curato da Gruppo di studio Resistenze Metropolitane 2013) de L’Ape e il Comunista contiene una intervista a Carmine Fiorillo, direttore di Corrispondenza Internazionale.

“Si tratta, infatti, di un lavoro collettivo capace di coniugare analisi teorica, esigenza didattica e iniziativa militante”

L’ape e il comunista – Collettivo prigionieri comunisti delle brigate rosse, 1980 ed. Corrispondenza Internazionale

“L’ape e il comunista non è un testo di semplice lettura. In esso si sviluppano, attraverso un filo logico ininterrotto, diversi temi: l’analisi marxista dell’economia politica e del sistema di produzione capitalistico (primi sette capitoli); la crisi, le sue forme e le risposte che la borghesia è in grado di opporle (capitoli ottavo e nono); l’analisi delle classi sociali e dello stato italiano (capitoli decimo e undicesimo); l’analisi dei due principali partiti politici dell’epoca, la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano, delle loro relazioni e delle reciproche funzioni. Infine, Le venti tesi finali, dove i prigionieri delle Brigate Rosse preconizzano la nascita del Partito Comunista Combattente e pongono la questione degli “Organismi di massa rivoluzionari.”

da L’Ape e il comunista

GOCCE DI SOLE NELLA CITTA’ DEGLI SPETTRI, Curcio e Franceschini, 1983 ed. Corrispondenza Internazionale

Gocce di sole nella città degli spettri – Curcio, Franceschini 1980 ed. Corrispondenza Internazionale

Su Archivio Primo Moroni è riportato il commento di Sergio Spazzali datato 30 marzo 1983.

“Nella loro polemica contro le concezioni deterministiche e meccanicistiche gli autori dei documenti in questione, sembrano scoprire nel lavoro nel mondo dei segni (“conquistare l’egemonia ideologica… l’arma più potente…” pag. 171 di “Gocce di sole”) la dimensione della libera manifestazione del lavoro umano, a partire dalla quale (facendo leva sulla quale) si può trasformare il mondo.
Niente di più errato. Il lavoro nel mondo dei segni è tanto libero da determinazioni quanto quello della natura. Cioè è per definizione libero, dato che consiste in trasformazione per un fine (e non a causa di…), e ugualmente è per definizione determinato dal fatto che manipola leggi della natura date e non modificabili arbitrariamente. Qui si potrebbero aggiungere mille spiegazioni filosofiche per rendere più raffinata la terminologia. Ma allo scopo non è necessario.”

Questo estratto di Spazzali è utile per riportare la complessità della discussione che ormai quindi si è spostata su un terreno del tutto diverso rispetto all’esigenza di azione precedente e che si modificherà ulteriormente nella “produzione” successiva quando nel tentativo di non abbandonare l’esperienza della lotta armata alla propaganda borghese, si tornerà a parlare e scrivere utilizzando un linguaggio comprensibile ai più, nel senso di aderente alla cultura borghese del tempo.

da Gocce di sole nella città degli spettri

POLITICA E RIVOLUZIONE, Coi, Gallinari, Piccioni, Seghetti, 1983 ed. Giuseppe Mai editore

Politica e Rivoluzione – AA.VV
1983 ed. Giuseppe Mai editore

Si legge nella introduzione:

“Il testo qui pubblicato costituisce il quinto dei comunicati emessi dagli stessi autori e allegati agli atti nel lungo processo alla colonna torinese delle Brigate Rosse […].
Gli autori partono da una critica serrata delle tesi esposte nella pubblicazione Gocce di sole nella città degli spettri di R. Curcio e A. Franceschini (ed. Corrispondenza Internazionale) e fanno il bilancio della attività politica delle Brigate Rosse, ma implicitamente anche delle altre Organizzazioni Comuniste Combattenti e di gran parte del movimento rivoluzionario italiano degli ultimi quindici anni, privilegiando il riferimento alle analisi teoriche, alle concezioni del mondo e alle idee sottese a quella attività.”

Politica e rivoluzione, ed. Giuseppe Mai editore

L’ALBERO DEL PECCATO, Collettivo prigionieri politici delle Brigate Rosse, 1980/81 ma pubblicato 1983, ed. Rebelles.

Riportiamo qui di seguito il link al testo completo dell’edizione 1983, attualmente abbastanza rara:

L’albero del peccato, prima edizione

“Questo scritto esce a stampa a tre anni di distanza dalla sua stesura (che risale al dicembre ’80-gennaio ’81 — l’indicazione “gennaio ’83” che compare sul dorso del libro è evidentemente un errore tipografico) e per iniziativa del Collettivo Rebelles a causa delle difficoltà frapposte dallo Stato italiano alla sua pubblicazione.
Dal tempo della sua stesura “molta acqua è passata sotto i ponti” sia per il movimento rivoluzionario sia per la controrivoluzione.”

L’albero del peccato. Ed. Rebelles, 1983
dettaglio della prima edizione de L’albero del peccato

“Il centro dello scontro nel movimento rivoluzionario italiano attualmente si è spostato su temi diversi per molti aspetti da quelli trattati in questo libro; la sua pubblicazione in questi mesi potrebbe addirittura essere sentita, a torto, come una presa di posizione del Collettivo Rebelles a favore delle correnti “soggettiviste” che si ostinano ancora a porre il proletariato prigioniero come soggetto centrale del movimento rivoluzionario o addirittura a costruire una immagine della società metropolitana a somiglianza di un grande penitenziario determinato in ogni sua articolazione da un Grande Direttore.
Niente di più estraneo a noi di ciò. L’albero del peccato esce ora perché non c’è stato possibile farlo uscire prima”

L’albero del peccato. Ed. Rebelles, 1983

Nel 2017 Giorgio Panizzari, che si presume essere l’autore dell’analisi contenuta ne L’albero del Peccatopubblica per Colibrì Edizioni una nuova edizione ampliata:

Edizione ampliata de L’albero del peccato a cura di G. Panizzari, edizioni Colibrì 2017

“Un primo abbozzo di questo percorso di ricerca, corrispondente grossomodo ai capitoli III e IV del presente volume, comparve nel 1983, a Parigi, per le Edizioni Rebelles, a firma del Collettivo prigionieri comunisti delle Brigate Rosse”

Consultabile al seguente link:

Giorgio Panizzari, L’albero del peccato, 2017, Colibrì edizioni

Inseriamo in questo terzo immaginario blocco bivliografico altri due testi.

Risale al 1988 il comunicato degli esponenti del nucleo storico Curcio, Moretti, Balzerani in cui si dichiara conclusa l’esperienza della lotta armata. Il comunicato è stato pubblicato sul giornale “Anni 70 — periodico del comitato per la liberazione dei prigionieri politici” , inserto di A/Traverso.

Per saperne di più:

https://www.machina-deriveapprodi.com/post/sulla-fine-della-lotta-armata-in-italia-negli-anni-ottanta-modalit%C3%A0-e-contraddizioni

Qui ancora gli autori è come se parlassero dentro l’organizzazione (seppur per decretarne ufficialmente la sua stessa fine); il passaggio alla narrazione di quello che è stato, al recupero della memoria avverrà da qui in avanti.

Sempre avanti fino alla vittoria (da I NAP)

In particolar modo in carcere le brigate rosse intrecciano il proprio percorso con i Nuclei Armati Proletari (NAP). Segnaliamo il libro:

I NAP. Storia politica dei Nuclei Armati Proletari e requisitoria del tribunale di Napoli — Soccorso rosso napoletano, a cura di (ed. Collettivo editoriale libri rossi 1976)

I NAP. Storia politica dei Nuclei Armati Proletari e requisitoria del tribunale di Napoli — Soccorso rosso napoletano, a cura di. 1976 ed. Collettivo editoriale libri rossi
Uno dei volantini contenuti nel volume “I NAP”.

Fine parte 2.


OSSARIO

Un archivio multimediale in cui riversare materiale incendiario. Libri, manifesti e riviste, ma anche audio e interviste; uno scambio tra passato e presente perché la nostra storia è un invito all’azione. Ossario è uno sfogo da collezionista e contiene materiale difficile da reperire, in costante aggiornamento.

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