I consigli musicali e le storie di Peter Dark – Luglio 22
Peter Dark da sempre ascolta musica, una vita dedicata ai suoni e alle scene che ne sono emerse. Di questo mondo continua a farne parte, con la stessa curiosità di quando negli anni 80 zaino in spalla percorreva miglia per comprare un disco.
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Per Lautoradio inizia a curare questa rubrica con le novità più interessanti del mese.
Con ancora fisso negli occhi lo splendido concerto di Nick Cave &The Bad Seeds al Medime di Taranto, in uno scenario molto suggestivo, dove il re inchiostro ha dato e ricevuto affetto, calore, sudore senza risparmiarsi un attimo, insieme all’eterno elfo Warren Ellis e dai Bad Seeds in forma smagliante (con tanto di coro gospel da brividi), mi accingo a farvi una carrellata di uscite e anticipazione di dischi che spero vi riparino, con un abbraccio refrigerante, in questa strana e torrida estate.
A proposito di live, persi prima i Sister of Marcy (per l’ennesima volta a dire il vero), poi la reunion dei Bauhaus (per fortuna almeno la mia amica Darkin Black è riuscita a goderseli) e benedetto mio figlio Sergio che si è tuffato nel mondo post punk dei Fontaine DC, ho riposto le mie speranze nel Ginzella Festival di Grottaglie dove il 17 luglio si esibiranno di IDLES; ci sarò insieme a Francesco, mio compagno di lunghi viaggi in posti sperduti, dai Sad Lovers e the Giants insieme agli Ash Code a Messina, alla regina Lidya Lunch, Hugo Rale e The Names in uno sperduto paese dell’aspromonte in cui si respira vera aria underground. Tra l’altro, nel Frantoio delle Idee, appunto il club sperduto permeato da entusiasmo e creatività, ho ricevuto lo stesso affetto trovato al Krach di Monastier di Treviso, posto splendido e fuori di testa in cui ho respirato, in una fantastica due giorni, l’atmosfera gotica e dark a me affine con band e dj a riempire il mio cuore oscuro.
E per terminare il mio live report, il 21 agosto mi catapulterò in quel di Almè (Val Brembana Belgio) dove suoneranno assieme ai Vidi Aquam del grande Nikita, le leggende gotic dei Madre del Vizio e i nuovi Christian Death che, a dire il vero, hanno sfornato un disco, dal titolo Evil Becomes Rule davvero ispirato e niente male (Rozz perdonami!).
E con i Chriastian Death apriamo la breve carrellata di consigli all’ascolto.
Nuovo e atteso lavoro per i Diaframma, dal titolo Ora. Da ascoltare!
Nell’attesa dell’uscita in vinile, prevista per fine agosto, del disco Macdaras (per la Materiali Sonori) degli umbri Militia (ne riparleremo!), procuratevi subito il nuovo parto degli australiani Party Dozen dal titolo The Real Work in cui è presente anche un cameo di Nick Cave; musica senza etichette, si va dal noise al freejazz, dal blues malato all’avanguardia, duro e avvolgente allo stesso tempo.
Nuova uscita per i nostrani Joy Cut dal titolo The Blu Wave, tra notturne sofferenze e speranze elettriche!
Darkwave molto anni ’80, invece, per I Speake Machine, dal titolo War, progetto di Tara Busich e del regista Maf Lewis, e per i Working Mens Club (Fear Fear) molto vicina alla scena della Sheffield dei primi ’80 (Cabaret Voltaire, Human League).
Altre uscite interessanti, il ritorno dei Belle & Sebastian intitolato A Bit Of Previous che potete saltare benissimo, e Flicker il nuovo lavoro di Andy Bell dei Ride, da ascoltare (tra psich e kraut).
Infine i Dear Deer che con il loro ultimo lavoro Collect and Reject ci fa sobbalzare con rimandi tra Bahuas, Siouxie, The Sound ecc.
Penso sia tutto per questo numero della nostra (vostra) cut’s you up, e mentre mi sbraco nell’angolo più fresco di casa, rimetto da capo From Here to Eternity di Nick Cave e chiudo gli occhi, lentamente, molto lentamente.
Alla prossima.
TRACK LIST LUGLIO 22:
PER QUESTA VOLTA, METTETE SU UN ALBUM QUALSIASI DI NICK CAVE!
Dal mese di marzo, disseminato tra le pagine dei consigli musicali, troverete un racconto di Peter Dark, uno scritto sognante oppure una riflessione sul sogno che sgretola in immagini e pensieri soffusi.
Sei capitoli di un cerchio che non si chiude.
PARTE 5
Girare in tondo per la piazza strafatto di zitoxil
con una bottiglietta di succo di mirtillo,
mentre il buio ingoia l’ultimo sguardo e una macchina accelera innervosita
gli altri ridono a singhiozzo, io guardo l’abisso sotto i miei piedi
e vorrei che mi ingoiasse.
Ho mangiato la mia ultima cassetta
e adesso le canzoni escono in ordine dalla mia bocca chiusa.
Sono seduto sul cornicione di un palazzo di cartoncino colorato
e guardo le scritte che ho fatto in una notte scorsa
con una bomboletta spray rosso vermiglio.
Ascolto Pere Ubu e A Certain Ratio muovendo leggermente il capo,
immaginandomi di essere spettatore di un circo lugubre
con un domatore che viene infilzato da un pagliaccio muto.
Bevo il succo fino a vomitare.
Mi alzo ancora più su,
guardo le vette innevate fino a sentire il cielo toccarmi la spina dorsale,
vedo Beth Gibbons dei Portishead sorridermi sinuosa,
poi attacca “it could be sweet” e il cielo di allarga, tutto gira
prima lentamente poi inmodo verticoso
e io volo dal cornicione…
Allargo le braccia e risalgo la corrente,
ho paura, tremo…
Ombre nere danzano sul mio volto chiuso in un barattolo di coca cola
percosso da un buttafuori strafatto di cocaina,
urlo disperato, ma il fiato non esce
piango, ma senza lacrime.
Mi ritrovo solo, in una stanza disadorna, vuota, silenziosa, cerco il bagno
chiudo nel pugno le pillole e affondo la testa nel cesso.
Pieno del mio vomito esco e lancio il mio walkman in faccia a un passante
e corro senza muovermi di un centimetro…urlo, mi calmo, stop!
Forse lei mi amava o le piacevo e basta o non avevo capito un cazzo.
Io le carezzavo il viso e la baciavo sulle labbra, le annusavo il collo
mentre la sua mano toccava il mio mebro.
Mi guardava negli occhi, poi correva furtiva e silenziosa
e ritornava ansimante dalla farmacia del padre
con l’agognata scatola di pasticche
e io le sorridevo, la baciavo, la toccavo
la sentivo bagnata e la prendevo in quel cesso diventato elegante alcova.
In piedi, con forza, mentre il suo trucco cominciava a sciogliersi
disegnando linee diseguali sulle guance arrossate e cale
e io continuavo, senza alcuna dolcezza
pensando al momento in cui le pillole sarebbero scese nel mio corpo
facendomi risalire sul mio cielo nero pece!
Lei veniva e mi guardava dritto negli occhi.
Io abbassavo lo sguardo e la lasciavo lì, sola
a guardarmi, senza parlare.
L’amore non esiste?
Non lo so. Perlomeno non in quel cesso!
Il gioco era diventato troppo pericoloso.
Annegavo in paludi maleodoranti e più avanzavo più affondavo.
Ascoltai Buy dei Contortions per settimane intere
e tatuai il mio cuore con una luna sanguinante. Dolci sogni!
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