Peter Dark da sempre ascolta musica, una vita dedicata ai suoni e alle scene che ne sono emerse. Di questo mondo continua a farne parte, con la stessa curiosità di quando negli anni 80 zaino in spalla percorreva miglia per comprare un disco.
Per Lautoradio inizia a curare questa rubrica con le novità più interessanti del mese.
Puntata speciale della vostra rubrica preferita, Cut’s You Up, con le uscite discografiche di fine anno, per darvi qualche dritta sul regalo da farvi fare (magari in coppia con un bel libro)!
Saremo telegrafici e speriamo di accontentare tanti di voi che si incuriosiscono come al solito.
Orecchie tese e cuore in palpitazione per il disco solista dell’ex Cocteau Twins, Robin Guthrie: il suo Pearl Divingè un viaggio tutto strumentale nei sogni più eterei.
Il mio disco del mese.
Nuovi lavori anche per gli ottimi Black Miai (album Cavalcade) e Parquest Courts (album Sympathy for life) per gli amanti di Pavercut e Velvet Underground, usciti per la storica etichetta Rough Trade.
E non dimentichiamoci del nuovo roboante lavoro degli ormai mitici Sleaford Mods, Spare Ribs.
Gran bel disco (il quarto), post punk molto arty e ricco di ritmiche maestose, per Alien Nose Job, Paint it Clear.
Più intimista e rarefatto, invece, il ritorno dei bolognesi Central Unit, storica band new wave influenzata dai Tuxedomoon di inizi anni 80; Parallelism è una colonna sonora intrisa di elettronica molto elegante per un cortometraggio di Marco Bolognesi.
Ritorno grandissimo!
Ristampato per la Mute Records, Sex O’CLock della nostra amata e compianta Anita Lane, disco registrato (era il suo secondo) con la spalla di sempre Mick Harvey. Venti anni dopo riscopriamo questa talentuosa artista spesso sottovalutata.
Vi lascio con l’ultima chicca che dovete assolutamente scovare: The Wirtschaftswunder. Folli, stonati, anarchici, scazzati, che dirvi, i Fugs nei primi anni 80 che fanno no wave in Assia (Germania). I fondatori erano un siciliano, un tedesco, un canadese e un ceco che hanno tirato fuori questo unico e prezioso disco nel 1980: Salmobray.
Culto assoluto!
Vado a rileggermi “Natale calibro 45” di Zagor e auguro a tutti buone feste. Alla prossima!
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