9 Aprile 2014

La storia del biliardino – parte 1

CONDIVIDI

Dedicato a F.&F.

Parlare del biliardino presente al centro sociale è molto difficile, un po’ perché la storia che potremmo raccontare è una storia parziale, è con noi solo da 14 anni, e un po’ perché la sua è stata una vita difficile fatta di violenza, droghe, alcool e sesso.

Tempo fa, però, ho fatto una promessa a F&F, e le promesse, si sa, vanno mantenute. Quindi via! Prima di raccontare la vita spericolata del nostro, parleremo di come è nato il Biliardino!
A chi spetti l’invenzione di questo gioco non è chiaro: una visione romantica l’assegna alla Spagna, mentre una più pragmatica alla Germania. L’unica certezza è che in Italia il nome ufficiale del gioco, calcio balilla, non c’entra niente con il nero ventennio. In realtà nella versione spagnola si fa riferimento a quegli anni, ma come sempre, ci arriveremo dopo.
Come è giusto che sia, iniziamo con un accenno alla versione germanica, la quale dice che il biliardino (si si noi lo chiameremo così) è nato nei pub e nei bar dove si incontravano i tifosi dopo le partite della squadra locale e dove quindi è nata l’idea di un gioco per continuare a giocare a calcio, in una data imprecisata tra il 1920 e il 1930 grazie ad un tale Broto Wachter.
La versione spagnola, oltre ad essere più poetica, ha anche una storia molto più lunga e travagliata. In questo caso l’inventore è Alexandre Campos Rios in arte Alexandre de Fisterre o Alejandro Finisterre, che ebbe l’idea durante il suo ricovero in ospedale. Durante la guerra civile spagnola, infatti, Alexandre fu ferito a causa di un bombardamento e nella sua degenza fu colpito dal gran numero di bambini con gli arti inferiori amputati o comunque con lesioni talmente gravi da impedire loro di giocare a calcio. Fu allora che decise di inventare un gioco del calcio che fosse accessibile a tutti e che si potesse giocare in spazi stretti seguendo l’esempio del tennis tavolo. Tutto questo accadeva nel Novembre 1936. Nel Gennaio del 1937 lo brevettò a Barcellona, e da qui, per aggiungere romanticismo, nascono i due colori blu e rosso o meglio blaugrana, i colori della città.
Con l’avvicinarsi della vittoria per Franco, Alexandre decide di scappare, ma mentre sta attraversando i Pirenei, direzione Francia, una tempesta lo coglie e perde tutti i documenti che attestano il brevetto della sua invenzione.
Così dunque viene narrata la nascita del biliardino.
Nella prossima puntata la storia del biliardino del centro sociale.

Il Presidente.

Scroll to top