L’invasione di campo è una pratica diffusa nel mondo sportivo, da realizzare sia in gruppo che in solitario, per manifestare sia gioia per il raggiungimento di un obiettivo che delusione per l’andamento scadente della propria squadra del cuore. A questo punto vanno aggiunte alcune precisazioni che meglio spiegano le modalità con cui viene messa in atto e il loro fine, prima di tutto spieghiamo la differenza tra individuali e collettive, poi tra quelle di gioia o delusione proprie di quest’ultima categoria.
Quelle individuali sono compiute da persone con ego smisurato il cui obiettivo è andare incontro ai propri eroi sportivi oppure quello di sfidare la sicurezza, tipico esempio i cosiddetti “strikers” uomini e donne che entrano completamente nudi nel campo da gioco solo per sfida.
Quelle collettive vengono messe in atto ovviamente da un gruppo di persone, organizzato o meno, e sono collegate fortemente alle motivazioni, nel senso che vengono realizzate in maniera differente a seconda se c’è da festeggiare o da sfogare rabbia, nel primo caso verrà aspettata la fine della partita per invadere il campo e esultare insieme ai giocatori per il risultato raggiunto, nel secondo invece si entrerà in campo per contestare e/o minacciare i giocatori e la partita verrà probabilmente sospesa temporaneamente e se l’invasione continua sospesa definitivamente.
Il concetto per estensione può essere applicato anche ad altre situazioni, per spiegarmi meglio e per scusarmi del prolisso incipit arriverò subito al dunque, come ad esempio al fatto che questioni prettamente educative o gestionali vengano subordinate ad aspetti economici. Nel primo caso mi riferisco alla riforma Gelmini della scuola primaria e nel secondo alla volontà dell’assessore Waguè di riformare il sistema delle mense comunali delle scuole del comune di Perugia.
Nel caso della riforma Gelmini il vero responsabile va infatti cercato al ministero dell’economia e delle finanze, cioè Giulio Tremonti, che impose tagli in tutti i settori del pubblico impiego, andando così anche a mettere in difficoltà il sistema scolastico primario, settore che a livello pedagogico era fino ad allora considerato un “eccellenza”.
Per quanto riguarda la riforma delle mense, anche qui possiamo individuare altre motivazioni rispetto alle dichiarazioni ufficiali di voler maggiore trasparenza nei momenti decisionali. In realtà, infatti, si vuole da un lato togliere il potere decisionale ai genitori, effettuato tramite il comitato mensa, e dall’altro abbattere i costi attraverso acquisti centralizzati. Va infatti considerato che i costi
sono già bassi in quanto si preferiscono produttori locali e in questo modo si ha un controllo sulla qualità del cibo.
Certo non c’è da stupirsi che tutto questo avvenga perché questo “è il capitalismo bellezza” fare soldi a discapito di tutto, dogma oggi più che mai attuale, ma fate attenzione la resistenza a tutto ciò sta aumentando!!!
Per ultimo una constatazione: i militanti dell’ex Mattatoio non hanno fatto né irruzione al consiglio comunale né tantomeno invasione di campo per il semplice fatto che le sedute del consiglio comunale sono aperte a tutti e tutte!!!
Il presidente