Venerdì c’è stato lo sciopero dei metalmeccanici del centro nord indetto dalla F.I.O.M. e lo sciopero sociale. Quest’ultimo indetto non dai sindacati, ma da una serie di realtà sociali e politiche di movimento che da anni lavorano sulle tematiche del lavoro e del reddito e che in seguito ha visto l’adesione di moltissimi collettivi, centri sociali e sindacati di base.
Le novità riguardo questo sciopero sono molteplici: prima di tutto il suo lancio non viene solo da parte di sindacati ma anche da una rete molto vasta di soggetti, inoltre riguarda persone che per le tipologie di lavoro che svolgono hanno difficoltà ad effettuare o solamente a concepire lo sciopero in maniera tradizionale, astensione dal lavoro per bloccare la produzione e di conseguenza provocare un danno, e infine proprio partendo da questo punto, la nascita di laboratori per rendere più efficaci lo sciopero stesso.
Essendo entrato da un po’ di tempo nel favoloso mondo del lavoro vorrei partecipare anche io alla discussione e portare il mio modesto contributo affinché gli scioperi futuri si realizzino nel migliore dei modi.
Io, per esempio, andrei nei supermercati, anche iper va bene non poniamo limiti alle nostre lotte, e inizierei a fare spesa, quando arrivati alle casse giunge il momento di pagare, pagherei, ma non con moneta sonante, per esempio pagherei con delle pacche sulle spalle, si perché quante volte ci hanno dato pacche sulle spalle e detto “dai oggi non ti pago, ma non ti è andata male lo puoi mettere sul curriculum”. Oppure con i grazie dopo tirocini stage e periodi di prova non pagati, “grazie di aver lavorato con noi, tanto un tirocinio/stage/periodo di prova lo dovevi fare obbligatoriamente, meglio da noi che ti abbiamo fatto lavorare e non ti abbiamo fatto fare solo fotocopie, almeno hai imparato un mestiere”. Penso che solo con questi farei la spesa per il prossimo anno intero.
Visto poi il periodo andrei anche in banca a chiedere un mutuo e alla fatidica domanda “come intende pagarlo?” Risponderei “ma come non c’è la garanzia giovani?”, solo che in banca bisogna andarci in tanti….
Il presidente