Come prima cosa una doverosa precisazione: il 1° Maggio non è la festa del lavoro, è la festa dei lavoratori. Non è una cosa da poco, un semplice punto di vista “differente”, è proprio una concezione della storia e della vita diametralmente opposta e, va da se, noi abbiamo ragione.
E’, inoltre, una dichiarazione di campo, uno scegliere da quale parte stare e va annunciato a tutto il mondo con bandiere rosse ovunque.
Il lavoro non è stato e mai sarà il mezzo per giungere ad una liberazione ma al contrario è lo strumento con il quale i padroni ci comandano e le lotte che portano al primo maggio sono lì a ricordarcelo, la più famosa delle quali chiedeva 8 ore di lavoro al giorno invece che 10 o in alcuni casi addirittura 12 e in condizioni disumane.
Per far capire meglio il messaggio mi aiuterò con tre canzoni di lotta, che serviranno per semplificare il concetto e renderlo accessibile ai più.
La prima è la “canzone del maggio” di De André, che ci aiuta a definire meglio il campo e a capire chi sono i cattivi, anche se parla del maggio francese del 1968. La canzone, infatti, è un attacco contro i cattivi, dai padroni borghesi fino alla polizia al loro soldo passando anche per chi, per codardia, sceglie di non fare niente.
La seconda non è una canzone vera e propria è un ritornello che fa così:
“Oggi è il giorno di chi lotta con coraggio
E’ il nostro giorno il primo Maggio”
Questi pochi versi ci parlano invece di noi lavoratori, di chi lotta sempre con forza e coraggio per realizzare i nostri sogni e le nostre speranze seguendo i nostri ideali di libertà e giustizia.
Nemmeno la terza è una canzone vera e propria ma è un ritornello fantastico dove si fondono con maestria i significati delle precedenti canzoni e recita così:
“Non sarà oggi non sarà ‘st’anno
preti e padroni lavoreranno”.
Quindi domani se vorrete veramente rendere omaggio al primo maggio scegliete bene quali canzoni ascoltare e soprattutto quale concerto ascoltare, viva il 1° Maggio!
#1maggiotaranto si ai diritti no ai ricatti!!
Il Presidente