La storia del biliardino – parte 2
Dopo avere raccontato della nascita del biliardino, eccomi qua pronto per raccontare la storia del biliardino del centro sociale.
E’ una storia che nasce quattordici anni fa quando, in seguito all’occupazione di una ex scuola, nasce il centro sociale “La skoletta” e, dopo pochi giorni, compare dal nulla il nostro.
All’epoca era molto diverso da come lo vediamo ora: funzionava a gettoni, che venivano conservati in un bicchiere di carta sulla sponda sopra uno dei due portieri. La cosa era molto scomoda perché quando finivano bisognava aprirlo e recuperare tutti i gettoni. In più, scendevano tutte e dieci le palline quindi nessuno si preoccupava se ogni tanto una o due si perdevano per ore, giorni, mesi o per sempre.
Fu in quel periodo che il futuro presidente disse basta e coadiuvato da personale tecnico altamente specializzato tolse il meccanismo “a gettone”, facendo sì che ad ogni gol la pallina riscendesse da sola per essere nuovamente giocata.
Nel 2003 ci fu il trasferimento nel posto nuovo, un ex mattatoio, e il nostro fu ovviamente portato con noi, anche se non era minimamente conscio di ciò che lo aspettava, e cioè un decennio di perversione fatto di violenza, droga, alcol e sesso.
Per prima arrivò la violenza: un bruto che ascoltava musica brutta venne a giocare e preso dalla foga ne ruppe un pezzo, per la precisione il cerchio dove scorrono le aste. Il danno fu rimesso a posto dal violento stesso il giorno dopo, ma oramai capii subito che i segni sarebbero restati per sempre e che quella non sarebbe stata che la prima di molte altre volte. Avevo ragione e molte altre volte il biliardino ha subito violenze inaccettabili, come decapitazioni o fratture agli arti, dove solo in alcuni casi siamo riusciti a rimediare.
In un secondo momento arrivò la droga. Cadde nel baratro delle feste techno con tutto quello che ne consegue, anche se devo dire che mi ha sempre stupito il fatto che la gente ci volesse giocare pure nel delirio di serate con centinaia di persone. Non sappiamo bene che cosa ha assunto negli anni, ma sappiamo che alla fine come tutte le storie di redenzione qualcosa cambiò.
Considerevole anche l’assunzione di alcol da parte del nostro biliardino grazie a bicchieri e bottiglie incustoditi e lasciati cadere nel campo da gioco e all’interno dello stesso, rendendolo sempre più inagibile.
Sul sesso non ci soffermiamo, e non per pudicizia, ma per scarsità di informazioni al riguardo. Tuttavia non escludiamo l’utilizzo del nostro biliardino per “conoscenze bibliche”.
Il percorso di recupero del nostro inizia in un giorno di settembre di due o tre anni fa, non ricordo bene la data, ma non è questo il punto. Sapienti mani piene di amore lo hanno smontato e ripulito da cima a fondo, e lo hanno fatto tornare al suo antico splendore, facendolo tornare ad essere “Il Biliardino Del Centro Sociale”.
Il Presidente