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23 Settembre 2014

GRAVIDANZA

Sai cosa fare …

Se si ha un ritardo nel ciclo mestruale?

È possibile effettuare il test di gravidanza per capire se si è incinta o meno. Disponibili in commercio ormai da diversi anni, i test di gravidanza fai da te rappresentano un metodo semplice, rapido ed efficace per confermare o escludere una gravidanza. I test di gravidanza immediati sono acquistabili in farmacia o nei supermercati, e si basano sull’individuazione del cosiddetto “ormone della gravidanza” (noto come beta HCG) nelle urine, a differenza del prelievo che valuta la presenza dello stesso ormone nel sangue.

Questo ormone è prodotto generalmente solo in caso di gravidanza e quindi è molto difficile trovarsi in mano un test falsamente positivo. Un falso positivo potrebbe derivare da un aborto spontaneo, già avvenuto senza riscontro da parte della donna, oppure dall’inizio della menopausa, o ancora se vengono assunte precise sostanze contro l’infertilità, o se è trascorso un periodo inferiore ai due mesi dal parto precedente.

I test nella scatola generalmente sono due, per consentire la ripetizione del test a conferma del risultato dopo un intervallo di tempo. Sono semplici stick di materiale plastico, impugnabili come una penna, che contengono una striscia che reagisce in presenza di questo ormone, e dunque in caso di gravidanza.

Per verificare la presenza dell’ormone è sufficiente bagnare per pochi secondi lo stick in un campione di urina, meglio con la prima urina del mattino, e dopo pochi minuti, se la presenza è confermata, sulla finestra dello stick comparirà la linea o il simbolo che denota la positività del test.

I test di gravidanza effettuati sulle urine non hanno tutti la stessa sensibilità e quindi non sempre sono attendibili, pertanto è consigliabile effettuare il test di gravidanza con l’esame del sangue, e consultare un/a ginecologo/a.

Si può effettuare il test di gravidanza con il prelievo del sangue (beta HCG), chiedendo la prescrizione su ricetta rossa al proprio medico di base. Se non si possiede un medico di base, si può effettuare il test del sangue per vedere se si è in stato di gravidanza presso un qualsiasi ambulatorio medico privato (per il test in questo caso non serve la ricetta ed è a carico della persona; il risultato del test generalmente è pronto nella stessa giornata in cui si è effettuato).

Se risulti positiva, e dunque sei incinta, si può prenotare una visita ostetrica dal/lla ginecologo/a di fiducia o presso un Consultorio prenotando di persona o telefonicamente o in un ambulatorio pubblico della ASL tramite CUP con la ricetta rossa del medico di base.

Al consultorio si può accedere anche se non si è in possesso della residenza e se si è sprovvisti di un permesso di soggiorno e non si è iscritti al servizio sanitario; sia la prima visita ostetrica che le successive sono gratuite, non è necessaria alcuna prescrizione medica e si può prenotare telefonicamente o di persona.

Le gestanti straniere senza permesso di soggiorno e senza iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale sono comunque soggette alla tutela della gravidanza e della maternità, nonché dell’interruzione volontaria di gravidanza, alla pari con le gestanti italiane.

Le donne extracomunitarie, senza permesso di soggiorno, in Umbria, possono:

  • richiedere il tesserino STP (straniero temporaneamente presente) presso la Asl competente per territorio; tale tesserino permette di accedere gratuitamente ai controlli in gravidanza e al ricovero in ospedale per il parto o all’eventuale interruzione volontaria di gravidanza.

Le donne comunitarie, in Umbria, possono:

  • Se sono in possesso del tesserino TEAM, dunque assistite da altro Stato membro dell’Unione Europea, e in temporaneo soggiorno in Italia, hanno diritto di accedere gratuitamente  ai servizi sanitari alle stesse condizioni delle donne italiane; in relazione alla gravidanza, hanno diritto ai controlli in gravidanza; hanno diritto al ricovero in ospedale per partorire solo in caso di parto non programmato ovvero urgente o prematuro; in caso di parto programmato va richiesto al proprio Paese di assistenza uno specifico modello altrimenti il ricovero in ospedale per partorire è a carico della persona; l’interruzione di gravidanza è garantita solo se medicalmente necessaria;
  • Se sono senza TEAM, quindi non sono assistite dagli Stati di provenienza, senza attestazione di diritto di soggiorno, senza requisiti per l’iscrizione al servizio sanitario regionale, possono accedere ai controlli in gravidanza attraverso i consultori o gli ambulatori medici privati; sono tenute a pagare sia il ricovero in ospedale per partorire che l’eventuale interruzione volontaria di gravidanza; se sono impossibilitate a pagare perché indigenti allora il giorno del ricovero in ospedale al momento del parto o il giorno dell’intervento per interrompere la gravidanza dovranno dichiarare di non avere assistenza sanitaria e di essere indigenti, e dovranno firmare la “dichiarazione di indigenza” per avere accesso gratuitamente a tali prestazioni.
16 Settembre 2014

PAP TEST

LO SAPEVI CHE?

Esiste un esame utile per la prevenzione o individuazione preventiva del tumore del collo dell’utero, che si chiama PAP TEST. Il Pap Test, consiste nel prelievo di materiale presente sulla superficie esterna ed interna del collo dell’utero.

Questo materiale viene poi osservato al microscopio, rendendo possibile l’eventuale identificazione delle anomalie cellulari.

La risposta dell’esame arriverà al tuo indirizzo dopo circa un mese.

È buona prassi per tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni effettuare una volta ogni 3 anni il PAP-TEST per prevenire il tumore al collo dell’utero.

Se si è residenti si riceve ogni 3 anni per lettera a casa l’invito a recarsi presso il più vicino consultorio per effettuare gratuitamente il Pap Test.

In caso contrario, per informazioni su come effettuare il test ci si può rivolgere al Consultorio più vicino.

Clicca qui per cercare il consultorio più vicino:
http://www.uslumbria1.gov.it/servizi/consultori 

12 Settembre 2014

Il nome della madre

Argentina, transessuale, prostituta. Per tanti anni irregolare in Italia, con espulsione prefettizia alle spalle.

Spagna: unione civile registrata con cittadino spagnolo.

Diviene partner di cittadino comunitario. Ottiene dal governo spagnolo un permesso di soggiorno.

Libera circolazione e torna per qualche tempo in Italia.

Passaporto argentino. C’è una bella legge in Argentina (qui ce la sogneremmo): e’ possibile cambiare il proprio nome in un nome femminile (o maschile) anche se il cambiamento di sesso non è completo.

Cambia il proprio nome. Un nome da donna sul passaporto, adesso. Il nome che le appartiene, che sente proprio. Il nome autentico.

Passaporto argentino con un nome da donna. Ma permesso di soggiorno spagnolo col nome da uomo.

Problemi legali, ma per me facilmente risolvibili.

“Ho voluto cambiare il nome sul passaporto e prendere il nome di mia madre. Sono molto legata a mia madre” – mi dice.

Domando: “Se non facessi questo lavoro di adesso, cosa vorresti fare? Cioè, anche io, che faccio il mio lavoro, vorrei farne uno diverso. Tu cosa vorresti fare?”

Risponde: “Mi piacerebbe aprire un mio centro di bellezza. Per noi è difficile trovare un lavoro. Per esempio, nessuno ci vorrebbe come cameriere in un ristorante. E’ tutto più difficile”.

Progetti. Desideri. Forse solo sogni. Ma è bello averli. Anche solamente averli.

“Ho voluto cambiare il nome sul passaporto e prendere il nome di mia madre” – mi ha detto.

Ho pensato: amore verso la madre. E’ questa la vera famiglia.

Se c’è amore, c’è una famiglia.

Il resto sono chiacchiere da bigotti baciapile.

25 Agosto 2014

La strada

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#5 – La locanda alla fine dei mondi

6 Agosto 2014

“Crossover!!!”

Scusate ma devo proprio intervenire, dopo un articolo come quello su Perugia summer Comics, devo proprio dire la mia e per vari motivi.

Primo perché sembrava scritto proprio da me, quel giusto mix di ironia e passione che ormai è divenuto il mio stile, secondo perché il misterioso figuro che ha accompagnato l’autore non è altri che il vostro amato presidente e terzo perché mi ha fatto venire un ‘idea per un articolo, talmente geniale che ho dovuto scriverlo, anche se avevo deciso di andare in ferie fino a Settembre.

Vi state domandando quale è? Non state più nella pelle? La risposta è nel titolo: crossover!!!

Mi spiego: visto che per quanto riguarda i fumetti siamo quasi dei nerd, ho pensato: visto che lui ha fatto l’articolo ironico io faccio la recensione di un fumetto. Il caso ha voluto che nella serata in questione tra pesche e Sandman, per inciso trovato da me ma non voglio mica bearmi, io trovassi una copia di “V for Vendetta” da me molto ricercata dopo l’ennesima visione del film.

Quindi via con la recensione.

Prima di tutto se pensate di trovare affinità con il film siete proprio in errore, oltre al nome e all’idea di fondo il Graphic Novel non condividono molto altro, cosa che ha fatto arrabbiare lo scrittore Alan Moore il quale è arrivato a chiedere la cancellazione del suo nome dai crediti del film per i troppi stravolgimenti.

La storia, infatti, è quella di Eve, V e di una Inghilterra guidata da una dittatura fascista dopo un’ennesima guerra mondiale che ha visto la distruzione dell’Europa e dell’Africa, dove il controllo sociale ha raggiunto livelli inimmaginabili, giustificati con la necessità di mantenere la stabilità.

Gli autori, David Lloyd per quel che riguarda i disegni, disegnano quindi uno scenario distopico, che in sé non rappresenta una novità ma sono le motivazioni ad essere molto interessanti. Rileggendolo, si perché come dicono i francesi i classici si rileggono sempre e non si leggono mai, mi è rimasta impressa proprio questa domanda: cosa spinge la gente ad accettare tutto questo?

Non voglio dare una risposta e non voglio dirvi quale è quella degli autori, vi lascio con una citazione di Benjamin Franklin: “Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza”.

Il Presidente

 

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