Alcuni giorni fa stavo guardando la televisione e dato che non c’era proprio niente di decente da vedere cedo e dico a me stesso “ok vediamo questo”, Il fatto terrificante è che era un film di Moccia, si si proprio un film diretto da lui e tratto ovviamente da un suo libro. Vi devo dire la verità mi è proprio piaciuto!!!!! Ovviamente è uno scherzo, non sono riuscito a vederlo nemmeno per cinque minuti, c’erano attori scadenti, la trama era ridicola e aveva un concetto dell’amore ancora più ridicolo.
Passati altri dieci minuti però è sorto di me un grande moto di orgoglio in quanto mi sono reso conto che con il passare degli anni alcune cose non cambiano e ero contento di non aver ceduto al mondo dei vari Moccia, Renzi e altri. Certo il test non era dei più difficili mi sono detto, subito dopo però sono successe altre cose che mi han fatto dire sempre “no! Non ci sto”.
Ci sono state le manifestazioni di Lega e Forza Nuova e mi sono detto “no! Non mi arrendo”, non mi arrendo ai razzisti e a chi vuole imporre politiche xenofobe e securitarie, ci sono state le sentinelle in piedi, a anche qui ho detto con forza no a chi vuole imporre omofobia e una visione clericale della società.
La cosa più bella però, e che mi ha dato forza per continuare, è stata vedere migliaia di persone scendere in piazza e lottare per i miei stessi ideali, vedere che non sono l’unico che non si è arreso. Vedere persone che nonostante tutto lottano per i propri ideali rivendicando diritti per sé e per gli altri.
Non so come andrà il futuro, se quello di Renzi sarà un ventennio o un decennio e gli effetti che avrà sull’Italia, per quel che riguarda Moccia nemmeno ma quel che ha già fatto può bastare, ciò che mi da fiducia per il futuro è avere persone accanto a me, che vivono con me e che lottano con me.
In una parola Compagni.
Il Presidente
Viviamo nell’epoca della comunicazione, dove la trasmissione di informazioni è diventata così importante da essere diventata un pilastro della nuova economia capitalista, ma siamo in grado di ascoltare cosa ci viene detto? Non mi riferisco solo al mero atto di ascoltare, ma alla capacità di comprendere ciò che ci viene detto, le sue implicazioni, le sue potenzialità. Mi rendo conto che non sono capacità alla portata di tutti, oggi, inoltre, ci si distrae molto facilmente tra telefoni, pubblicità e chi più ne ha più ne metta, ma mi permetto di dare alcuni consigli.
Il contesto: Fate sempre attenzione alla situazione in cui vi trovate. Se siete immersi in una chiacchierata tra amici e iniziate a sparare cazzate, non aspettatevi ragionamenti sui massimi sistemi, ma state attenti perché tra mille cazzate potreste invece trovare delle soluzioni geniali. Ad esempio poco tempo fa parlavo con amici e compagni e sono venute fuori due frasi semplici ma molto signigìficative per portare avanti le nostre lotte e sono “porci contro”, che essendo bellissima in se non ha bisogno di spiegazioni, e “twittiamo sui muri”, che richiama la necessità di essere presenti tanto nel web quanto nella città.
Le persone: Spesso e volentieri ci facciamo condizionare da chi abbiamo davanti, ascoltiamo in maniera interessata, superficiale oppure non lo facciamo per niente a seconda del nostro interlocutore, invece dovremmo essere sempre attenti poi alla fine giudicheremo se il tutto era interessante o meno, insomma la gente ci può ancora stupire. Esempio? Sei anni fa al lavoro con i bambini delle elementari parlavamo di Babbo Natale, ad un certo punto mi si avvicina un bambino e mi dice “Maestro, ma Babbo Natale non esiste, come Gesù” io dopo una fase di iniziale stupore riuscì a dire solo un misero “Hai ragione ma non dirglielo”.
In altre parole: Ultimo consiglio e ovviamente il livello di difficoltà aumenta, dobbiamo cercare sempre di capire se ciò che ci viene detto è ciò che pensiamo noi ma con parole differenti. Spesso capita che stessi concetti vengano espressi con parole differenti, ma noi ottusi non attiviamo i neuroni se non sentiamo alcune paroline magiche! Per esempio nella manifestazione a Terni di venerdì scorso i fischi ai sindacati lo sapete cosa dicevano anche?
“Que se vayan todos!” Capito!!!
Scusate ma era necessario.
Il Presidente
I casi della vita per me sono quelle situazioni che ti fanno riflettere su quello che stai facendo e sul mondo che ti circonda. E’ come il punto in fondo alla frase, c’è una pausa e tu ne approfitti per fare un po’ il punto della situazione, facendo legami e ipotesi per il futuro. Spesso questi momenti, è inutile negarlo, portano con se una grande dose di ironia, ma ciò non ne diminuisce minimamente il valore.
Ecco alcuni esempi recenti:
– “Le tre metà” ovvero un bambino poco tempo fa mi ha detto: “maestro io sono metà spagnolo, metà africano e metà italiano!!!” Passate le risate, e la dovuta spiegazione sul fatto che le metà sono due, mi sono messo a pensare alle sfide educative di quell’affermazione, ovvero tenere presente durante il percorso di crescita il fatto di appartenere a due culture diverse e vivere in una terza. Una sfida mica male!!!
– “Mondo arcobaleno” ovvero ad una riunione con altre associazioni sul tema educazione promossa dal comune, e dove per inciso mi era stata anticipata la forte presenza cattolica, durante il giro di presentazione un signore dice “faccio parte del forum delle famiglie”. Nooooooo, quelli delle sentinelle nooooooooooo, come istaurare un dialogo senza lanciare oggetti? La signora dopo con molta pazienza esordisce con “faccio parte delle famiglie arcobaleno, famigle composte da genitori dello stesso sesso”!!! E lì esulto tipo goal ai mondiali, ritrovo fiducia nel mondo, ci sono persone buone e giuste.
– “Padre Nicola” ovvero mi fermo in un bar a mangiare qualcosa dopo l’allenamento e vedo un volantino che pubblicizza una serata con Nicola Legrottaglie, sponsorizzata dagli atleti di Cristo. Con gioia mista a stupore metto il volantino in borsa e penso che non abbiamo fatto bene a voler presentare il libro “Ladri di sport” questo sabato, abbiamo fatto benissimo!!!! Con tutto quello che guadagna pure la lezioncina cattolica tocca sentirci eh non eh.
Che dire fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene.
Il Presidente
Ps ci vediamo sabato 18 alle 18 al centro sociale ex mattatoio di Perugia per la presentazione del libro “ladri di sport” con l’autore Ivan Grozny!!!
Sai che
L’assistenza sanitaria in Italia è legata alla Regione di appartenenza. Quindi se sei fuori sede o non residente non hai accesso gratuito ad alcune forme di assistenza sanitaria.
La prima, e più importante, è l’assenza del medico di base.
Ma non temere, una soluzione c’è.
Se sei in Umbria per motivi di studio o di lavoro, e non hai preso la residenza, puoi ottenere un medico di base.
COME FARE:
Questa tessera dura un anno e contiene un codice fiscale che dovrai consegnare al medico di base che hai scelto la prima volta in cui ti rechi.
Alla scadenza dell’anno puoi rinnovare questa tessera recandoti nuovamente allo sportello del CUP più vicino.
Il 18 Giugno di quest’anno è stata siglata dal Direttore Generale della ASL Umbria 1 e dal rettore dell’Università degli Studi di Perugia la Convenzione per l’assistenza sanitaria di base, per gli/le studenti/studentesse fuori sede domiciliati/e nel comune di Perugia.
Tale Convenzione consente di accedere al servizio senza rinunciare al medico di base nel comune di residenza.
Grazie a questa iniziativa i/le fuori sede potranno fruire di visite, ambulatoriali o domiciliari e di relative prescrizioni di farmaci e/o di prestazioni specialistiche nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale.
Consulta il link:
http://www.unipg.it/studenti/servizi-e-opportunita/assistenza-medica
Qui puoi trovare orari e indirizzi degli Sportelli Anagrafe Assistibili della Regione Umbria: