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12 Dicembre 2014

#NoExpo 2015. Solo cemento,debito e precarietà!

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Giovedì 11 Dicembre attivisti e attiviste hanno fatto irruzione a Palazzo Graziani, sede della Fondazione Cassa di Risparmio, bloccando un convegno organizzato dall’Università degli Studi di Perugia su temi dell’Expo 2015.

Di seguito il comunicato.

L’Università degli Studi di Perugia ha elaborato “Umbria. Dalla coltura alla cultura alimentare”, un ampio programma di iniziative sui temi di Expo 2015, con “l’INTENTO DI CONTRIBUIRE ALL’APPROFONDIMENTO E ALLA DIVULGAZIONE DEI TEMI DELL’ESPOSIZIONE…per accrescere una conoscenza diffusa su argomenti che riguardano la vita e il benessere di TUTTI”.

Siamo d’accordo su una sola cosa: far sapere a tutte e a tutti cos’è realmente Expo 2015 e per quali motivi l’Università di Perugia ha così tanto interesse nello sponsorizzare e addirittura promuovere i grandi eventi.

Partiamo dalle considerazioni fatte dagli/lle studenti/esse milanesi che per primi stanno vivendo sulla loro pelle la messa in opera della macchina speculativa.

Expo 2015 sarà solo CEMENTO, DEBITO E PRECARIETA’!

“Infatti esso rappresenta l’occasione per speculatori e potenti di poter calare dall’alto sulla città mostri di cemento e cristallo senza che nessuno si insospettisca sulla loro utilità o si chieda quanto costino o ancora se per costruirle vengono rispettati i diritti dei lavoratori”.

Come per tutti i grandi eventi, non è un segreto che la loro realizzazione tolga effettivamente risorse economiche a settori e politiche sociale, solo qualche esempio, le politiche abitative, l’istruzione, la cultura e il trasporto pubblico.

E’ l’ennesima e già annunciata dimostrazione di come il sistema politico nazionale e le relative manovre di governo, siano da anni sempre più impregnati di malaffare, mafia e corruzione, e questi giorni ne sono quanto mai la prova.

Ci chiediamo se l’Università di Perugia abbia preso in considerazione i veri TEMI INTORNO AI QUALI RUOTA L’ESPOSIZIONE. Ci chiediamo se il fantomatico BENESSERE in questione sia solo per i SOLITI POCHI o sia realmente DI TUTTI. O forse tutto questo andrà a vantaggio dei 36000 volontari/e su 70000 lavoratori e lavoratrici necessari al grande evento abbindolati dalla promessa che un giorno, forse, tutto questo farà curriculum.

E pensare che queste sono le condizioni accordate dai sindacati cgil­cisl­uil ed Expo 2015 creando di fatti un pericoloso precedente di contrapposizione tra diritti e lavoro.

A tutto ciò va aggiunto la massiccia campagna di DISinformazione portata avanti sui temi dell’alimentazione.

Noi contestiamo tutto ciò perché dietro lo slogan vuoto “nutrire il pianeta” si confermano quelle politiche agroalimentari che negano accesso al cibo e all’acqua, impongono modelli alimentari utili solo alle multinazionali, tra i primi sponsor dei sei mesi dell’evento Expo 2015.

Non possiamo tollerare il fatto che un’istituzione pubblica, come dovrebbe essere l’Università, si renda promotrice e complice di un simile scempio sociale, non preoccupandosi minimamente di creare invece un’alternativa culturale (obbiettivo primario del mondo della formazione).

In linea con le politiche nazionali, il JobsAct e lo Sblocca Italia, si spiana la strada a Grandi Opere e Grandi Eventi, producendo in cambio devastazioni ambientali e sfruttamento, favorendo la longevità di associazioni mafiose e massoniche.

Vogliamo riportare al centro dell’attenzione anche la più vicina situazione territoriale dove, sempre l’Università di Perugia, sponsorizza ed esalta un altro grande evento, l’Eurochocolate che riproduce i classici meccanismi dello sfruttamento legittimato, pagando 4 euro l’ora e promettendo, un giorno, qualche vantaggio lavorativo.

Il lavoro SI PAGA in qualsiasi sua forma e non con crediti o promesse!

Una situazione territoriale che parla anche di svendita del patrimonio pubblico e sgomberi di spazi sociali, di privatizzazione del sistema di trasporto e di operai in agitazione nelle fabbriche.

Riguardo il tema di oggi “ Colture e culture ”, volevamo sostenere pubblicamente la causa del Comitato Caicocci Terra Sociale colpito dalle denunce della Regione Umbria per essersi preoccupato della cura di un bene comune. Mentre qui si parla di come arricchire e legittimare lo scempio delle multinazionali c’è chi dovrà sostenere un processo per aver coltivato e valorizzato una terra da anni lasciata nel più completo degrado.

Ci aspettiamo una presa di posizione chiara da parte dell’Università in merito alla questione di Expo2015. Sarà netta la nostra opposizione rispetto a tutte le iniziative che dentro e fuori l’università si svolgeranno.

#NOExpo2015

#laCITTAchevogliAMO

11 Dicembre 2014

Curre curre guagliò, il libro.

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Leggere “Curre curre guagliò. Storia dei 99 Posse”, di Rosario dello Iacovo edito da Baldini&Castoldi 304 pagine 16.00 euro, mi ha dato subito sensazioni molto forti, ha confermato ciò che pensavo di loro come militanti e come musicisti e, come ovvio in una biografia, mi ha mostrato il percorso, dei singoli prima e del gruppo poi, che li ha portati ad essere ciò che sono ora: una band di riferimento per la scena indipendente italiana e forse europea.
Vorrei inoltre sottolineare due aspetti della biografia che trovo molto attuali, la prima riguarda il versante musicale e il secondo l’aspetto politico, anche se inevitabilmente le due cose finiranno per confondersi.
Per quel che riguarda l’aspetto musicale in senso stretto mi ritrovo molto nelle origine Punk di una parte del gruppo, con il loro parlare diretto e la loro estetica, ma quello che voglio evidenziare è come anche in questo campo si siano battuti per portare avanti le loro convinzioni politiche, perché è veramente difficile confrontarsi con il mondo dello spettacolo e non cedere alle pressioni e alle lusinghe dei soldi. La scelta di imporre un prezzo massimo ai CD, i moltissimi concerti fatti nei centri sociali o in generale a favore del movimento, piena libertà per quanto riguarda i contenuti delle canzoni, non concessione di canzoni per spot pubblicitari e molto altro ancora non sono cose da poco e sopratutto sono dei punti fermi, richieste che hanno dato luogo a scontri con le case discografiche, ma che li hanno portati a vendere quasi mezzo milione di dischi in vent’anni, chi vuol capire capisca.
Per la parte politica, quello che voglio evidenziare è come il grande movimento degli anni ’90 ha fatto politica, mi spiego meglio, quel movimento è riuscito a creare qualcosa di nuovo senza rinunciare a tutti i ragionamenti fatti fino ad allora. Grazie anche alla musica e a altre forme di cultura sono iniziati a nascere in tutta Italia i centri sociali, laboratori politici che però avevano un passato molto chiaro. La situazione attuale non è molto diversa, partendo da ciò che siamo bisogna inventare un modo nuovo di fare politica in autonomia e indipendenza.
Queste sono alcune delle mie considerazioni sul libro, se volete chiarimenti o fare domande l’appuntamento è STASERA GIOVEDÌ 11 DICEMBRE ORE 18.00 CON ROSARIO DELLO IACOVO PRESENTAZIONE DEL LIBRO “CURRE CURRE GUAGLIÒ. STORIA DEI 99 POSSE” A SEGUIRE APERICENA E DALLE 22 DJ SET CON O’ ZULÙ!!!

Il presidente

Ps se venite scoprirete perché O’ zulù si chiama così!

10 Dicembre 2014

Currè curre guagliò

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currecurreCurre curre guagliò, storie dei 99 Posse è una biografia atipica perché non focalizza l’attenzione solo sulle vicende del gruppo, proponendo la consueta carrellata di dischi e concerti, ma le utilizza per raccontare l’Italia, soprattutto Napoli.
Un viaggio attraverso gli occhi di ragazzini cresciuti in fretta in quei quartieri popolari, in quei paesi dell’hinterland, dove si affacciano alla vita, si innamorano della musica e della politica.
Quei ragazzini sono Luca ‘o Zulù, Massimo Jrm, Marco Messina e Sacha Ricci e di quelli che condividono pezzi di strada del loro cammino, come Meg, i Bisca e Sergio Maglietta, Speaker Cenzou e Valerio Jovine, Rosario Dello Iacovo e Diego Magnetta.

La base di partenza è il centro sociale Officina 99, l’anno il 1991, quando una band nata quasi per caso – con un forte imprinting politico – inizia il percorso che la porterà a diventare fenomeno mediatico e campione di vendite. Curre curre guagliò è anche la storia degli ultimi decenni, vista dalla prospettiva di tutti i protagonisti: ci sono gli anni settanta e gli echi della rivolta; gli ottanta, con la sconfitta del sogno rivoluzionario e la Resistenza sotterranea; il punk, le prime esperienze all’estero, gli squat di Londra, il vecchio Leoncavallo, il Tienament di Soccavo. Ci sono gli autonomi e gli anarchici, i comunisti e gli operai, i disoccupati, il movimento per la casa e gli squatter, le posse, la Pantera e Officina 99, i No Global e la Terra dei Fuochi.
C’è l’impegno internazionalista in Palestina, in Medio Oriente e in Chiapas.
Ci sono Genova 2001 e Carlo Giuliani. Sempre come parte di quella voce collettiva che contesta i potenti della Terra.
Un’opera corale, dove in certi casi si fa fatica a ricordare tutti quelli coinvolti, quelli che si sono persi per strada, quelli che non ci sono più, perché tutti insieme sono davvero tante e tanti.

– H 18.00 Presentazione del libro con l’autore Rosario Dello Iacovo

– A SEGUIRE Apericena

– H 22.00 Dj Set con ‘O Zulù

zulu11di

3 Dicembre 2014

Fermate le rotative! Anzi no.

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Con questo articolo dal titolo molto oscuro vorrei parlare del centro sociale e della sua situazione attuale, dell’essere sotto sgombero e delle iniziative che si svolgono dentro quel luogo.

Innanzitutto il titolo, “fermate le rotative” era il grido con il quale si chiedeva di fermare le macchine che stampavano i giornali, le rotative appunto, perché era arrivata in redazione una notizia che doveva assolutamente essere pubblicata, anche a costo di interrompere la stampa del giornale e di ritardarne così l’uscita. Ora non è proprio la stessa situazione, non si tratta di un giornale cartaceo e non è una notizia dell’ultim’ora, però la tentazione di urlare ai quattro venti “fermi tutti vogliono sgomberare il C.S.O.A. Ex mattatoio” e concentrare su questo tutta l’attività c’è tutta, non che non vada fatto è solo che, pensandoci bene, si deve aggiungere alle attività che svolgiamo periodicamente al centro sociale.

E’ giusto porre l’attenzione sul fatto che ci vogliono togliere uno spazio fisico, ma è altrettanto importante continuare con l’attività politica perché è proprio quella che vogliono colpire, quindi ecco la nostra agenda ad oggi fino al 20 Dicembre.

Lautoradio: Il progetto continua a gonfie vele, dopo aver registrato il secondo podcast in settimana ci sarà il terzo a cura dei ragazz@ del collettivo universitario. Proseguono poi le varie rubriche e, udite udite, abbiamo vinto un altro bando dal titolo “i giovani muovono l’Europa” che ci permetterà di presentare il progetto a Siviglia insieme ad altri provenienti dai paesi del sud Europa come Spagna, Portogallo e Francia. Progetti, Europa vi viene in mente qualcosa?

Sciopero Sociale: Continua il laboratorio assieme ad altre realtà cittadine sullo sciopero sociale dopo la grande giornata del 14 Novembre, venerdì 5 al centro sociale ci sarà uno spazio dedicato alle video interviste ed un focus group sull’università.

Centro sociale: Calendario fitto anche in questo caso si inizia domenica 7 Dicembre con la serata metal omaggio a Dimebag Darrell, poi giovedi 11 presentazione del libro “Curre curre guagliò. Storia dei 99 Posse” con l’autore Rosario dello Iacovo e a seguire Dj set con ‘O Zulù. Per finire, sabato 20 festival stoner con gli Zippo stoner da Pescara.

Sgombero: Oggi doppio appuntamento ore 18.00 incontro con gli assessori Bertinelli e Wagué rispettivamente al bilancio e alle attività giovanili, poi alle 20.30 assemblea pubblica “la città che vogliamo” presso il centro sociale e venerdì 5 aspettando il messo comunale tutto il giorno dalla mattina fino a sera attività varie presso il centro sociale.

Questo è solo un piccolo assaggio di quello che facciamo o che faremo e, tanto per rimanere in tema con i 99 Posse, vogliamo ricordare a tutti guai a chi ci tocca!

Il Presidente

29 Novembre 2014

“SPENDI SPANDI SPANDI SPENDI EFFENDI”

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Evidentemente alla “giunta civica” a guida Romizi piace Rino Gaetano, anche se è di sinistra. In effetti, però, con una piccola rivisitazione, seguendo i principi di questa “giunta civica”, il testo verrebbe più o meno così “SPENDI SPENDI SPENDI SPENDI E VENDI”.

Certo il contenuto è un po’ misero, ma perfettamente fedele alla linea di “governo”: una miseria!

Sei mesi in cui si è discusso e polemizzato, ma in cui ben poco si è fatto. La scusa è il retaggio della vecchia amministrazione. Quante volte l’abbiamo sentita questa. L’unica cosa che pare interessare davvero a questa amministrazione è “fare cassa”.

A discapito di cosa e di chi non importa!

Assistiamo al rimpallo tra i vari assessorati per ogni questione, ma alla fine della matassa il nodo è sempre quello: i soldi! Tutto si riduce a una questione economica, a far quadrare il bilancio, a trovare strade per riempire le tasche del comune.

Allora qual è la soluzione??? VENDERE!

Si vendono immobili, lavatoi, terreni agricoli, case, cantine, bugigattoli, strade, fontane, porte, finestre, colonne…e si vende il Centro Sociale Ex Mattatoio.

Bisogna fare cassa, bisogna risolvere il problema di bilancio. Quante volte l’abbiamo sentito questi giorni. Questa isterica richiesta di aiuto per risanare le tasche del Comune. Ma noi non siamo tecnici, non siamo economisti, e non siamo nemmeno pagati per trovare una soluzione. Ma sicuramente non possiamo accettare che la soluzione di tutto sia legata a una mera questione di soldi. La socialità, la cultura, la sanità, la mobilità, i servizi, i diritti, ecc…, affrontati come una qualunque operazione matematica il cui unico fine è far tornare i conti!

Quello che in questi giorni abbiamo denunciato rispetto alla decisione di sgomberare il centro sociale Ex Mattatoio e mettere in vendita i locali che lo ospita è solo l’inizio di una lunga serie di azioni che questa amministrazione “civica” sta mettendo e metterà in atto.

Quanto ci metteranno ad andare a battere cassa alle varie associazioni, alle varie realtà che in un modo o nell’altro hanno contribuito a rendere questa città vivibile e viva, riuscendo in poco tempo a raggiungere risultati che anni e anni di amministrazioni di diversa guardia non sono riuscite ad ottenere.

Già l’assessor Camicia, dietro la nobile causa della spending review, aveva detto “Basta concedere gli spazi del comune in comodato d’uso gratuito alle associazioni”. Adesso siamo andati oltre: non solo non vengono concesse, ma vengono anche sottratte.

E intanto si discute del senso unico in via Baglioni, dell’obbrobrioso segnale stradale messo alla fine di Corso Vannucci, obbrobrio che secondo il consigliere Monni “neanche in Burkina Faso si sarebbero mai sognati di utilizzare”. E fa scalpore il segnale stradale, non quello che un consigliere regionale si permette di dire, di un razzismo e una povertà senza eguali.

Si discute di una riqualificazione del centro storico e delle periferie, ma la soluzione non può essere semplicemente il “piano Natale” con mercatini e sconti per i parcheggi, né tanto meno può bastare la cenetta all’Ottagono con lo scopo di “salvare” il quartiere Fontivegge.

Assistiamo alla totale assenza di una visione politica e sociale che coinvolge l’intera città. Si va avanti a singhiozzi, le uniche misure immediate sono quelle di restrizione.

Neppure le pungenti critiche dei commissari europei a giustificare la figuraccia fatta per la candidatura a capitale europea della cultura e capitale europea dei giovani servono a smuovere questa amministrazione.

Lo abbiamo urlato a squarciagola nelle piazze e nelle strade dal 2009: “NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO”.

Lo ribadiamo adesso: far quadrare il bilancio non può andare a discapito della città! Non pagheremo noi la vostra crisi!

Non basta il continuo taglio di servizi; oltre il danno la beffa: 3 euro l’ora che il Comune chiede alle associazioni che utilizzano i locali scolastici per offrire vari servizi, gravano sulle tasche delle famiglie e delle stesse associazioni.

Invece, mettiamo a bilancio le multe fatte per accattonaggio, chiudiamo il minimetrò andando a penalizzare ancora di più un servizio pubblico (che di pubblico ha ben poco) di mobilità (che di mobilità ha ben poco) che ha già delle falle incolmabili.

Non è questa LA CITTA’ CHE VOGLIAMO!

Di questo e molto altro parliamone MERCOLEDI’ 3 DICEMBRE ore 20.30 al CSOA Ex Mattatoio.

#Riprendiamoci la città!

#ExM15

#EXM15
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