Articoli

Ultimi articoli, rubriche e approfondimenti.

9 Marzo 2015

#AIDS FREE GENERATION | Il progetto

CONDIVIDI

cop senza barra

Aids Free Generation. Campagna di sensibilizzazione al di là degli stereotipi, per una cultura su sessualità sicura e consapevole.

AIDS FREE GENERATION è un progetto promosso dall’Unità di Strada Cabiria attraverso i fondi dell’OttoPerMille che, ogni anno, la Chiesa Valdese destina alla realizzazione di progetti su tutto il territorio nazionale.

IL PROGETTO AIDS FREE GENERATION nasce dalla recente partecipazione dell’Unità di Strada Cabiria alla realizzazione di un progetto pilota, sul territorio di Perugia per la somministrazione di test salivari rapidi per HIV in collaborazione con il dottor Claudio Sfara, responsabile del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e vicepresidente dell’associazione ANLAIDS Umbria.

Il progetto pilota, “Valutazione dell’offerta del test per HIV a risposta rapida nei luoghi frequentati da popolazioni vulnerabili e ad alto rischio d’infezione”, è stato promosso dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma ed ha visto la sua realizzazione in alcune città italiane attraverso la collaborazione soprattutto con soggetti del terzo settore. Ha visto la sua prima realizzazione nel corso 2013 e, successivamente, è stato riproposto nel 2014. Il progetto ha individuati alcuni specifici target per la somministrazione di test rapidi per HIV (Tossicodipendenti, sex workers, persone omosessuali MSM) ed ha scelto, tra i vari test rapidi per HIV, quello salivare. Il test salivare rapido per HIV consente, prelevando un campione di saliva, di fornire il risultato dopo soli 20 minuti. Un eventuale esito positivo deve essere sempre confermato dal test del sangue, ma è sicuramente un modo veloce e diretto per contattare il maggior numero di persone, per aumentare la prevenzione e la consapevolezza rispetto all’HIV. I test, facoltativi e anonimi, vengono infatti affiancati da un lavoro di counselling importantissimo per la tutela della salute.

Il consenso ottenuto con questa esperienza e la possibilità di arrivare a trattare argomenti altrimenti sconosciuti a molti e molte, su cui c’è un silenzio preoccupante ci ha spinto a realizzare questo progetto che è rivolto non solo alla nostra utenza, ma è destinato all’intera popolazione. Allargare il bacino di utenza è fondamentale perché in questo momento storico c’è pochissima attenzione all’argomento e ancora si pensa ad esso come ad una malattia distante, che riguarda le solite categorie a rischio. Dati recenti dell’Istituto Superiore di Sanità (2014) ci parlano invece di un preoccupante aumento dei casi di contagio da HIV tra persone eterosessuali con un età compresa tra i 25 e i 45 anni, per cui la principale causa dei contagi sono i rapporti sessuali non protetti (83,9%). Allarmante è inoltre il fatto che sia in aumento l’età media della diagnosi (39 anni per i maschi e 36 per le femmine) e che più della metà delle nuove diagnosi avviene molto tempo dopo l’avvenuta infezione, quando il virus ha già; iniziato a danneggiare seriamente il sistema immunitario o dopo la comparsa dei primi sintomi.

Una prima fase del progetto AIDS FREE GENERATION prevede il coinvolgimento di attori sociali, istituzionali, associazioni. Verranno implementati i rapporti con i servizi con i quali già ci interfacciamo, come l’Ambulatorio Immigrati, i Consultori, gli ospedali, ma soprattutto estenderemo il coinvolgimento a nuovi attori. Nello specifico vogliamo avviare una collaborazione con medici di base, in quanto riteniamo essere soggetti fondamentali per una campagna efficace di prevenzione e lotta all’HIV presso tutta la cittadinanza.  Altra fase è quella di presentazione pubblica e lancio della campagna AIDS FREE GENERATION attraverso manifesti e spot video distribuiti anche nei cinema locali e messi a disposizione via web.

Contemporaneamente alla diffusione del materiale grafico e video, in collaborazione con il dottor Claudio Sfara, riproporremo la somministrazione di test salivari rapidi HIV entro il territorio perugino non solo nelle zone sensibili ma anche all’interno degli ambulatori dei medici di base. La somministrazione di test salivari rapidi HIV verrà accompagnata da un questionario anonimo utile ai fini della ricerca, ma soprattutto utile all’attività di counselling. Nel rispondere alle domande, legate alle abitudini sessuali e a eventuali comportamenti a rischio, sarà possibile sensibilizzare e informare l’utenza in maniera diretta ed efficace con rapporto uno a uno.  Crediamo nell’importanza di questa attività, soprattutto per riportare l’attenzione su temi sui quali si discute sempre meno, ma che riguardano sempre più persone. Crediamo inoltre che proprio i medici di base abbiano un ruolo centrale nell’attivare percorsi di informazione e prevenzione sanitaria presso la cittadinanza. L’obiettivo più importante è di fare emergere il sommerso HIV al fine di avere una futura generazione AIDS FREE: il conoscere il proprio stato di sieropositività comporta una maggiore attenzione alle cure ed alla possibilità di contagiare gli altri, ma soprattutto lavorare sulla prevenzione per ridurre sensibilmente il numero di nuovi contagi.

La speranza, inoltre, è che attraverso questo progetto si ricominci a parlare di prevenzione da HIV e malattie a trasmissione sessuale, auspicando che i soggetti coinvolti si facciano essi stessi promotori di azioni di prevenzione e sensibilizzazione sul tema dell’HIV e delle Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS).

I partner del progetto:

Anlaids Umbria

Cinegatti 

Contro-Sguardi

Tavola Valdese

Contatti:

udscabiria@yahoo.it, su Facebook:  Unità di strada Cabiria

aidsfreegenerationpg@yahoo.it,  su Twitter: aidsfreegenerationpg

#aidsfreegeneration

#aidsfreegenerationpg

#iocimettolafaccia

7 Marzo 2015

ROJAVA: Costruzione concreta di un altro mondo

CONDIVIDI

Presentazione della campagna Rojava Calling

5 Marzo 2015

Migranti

CONDIVIDI

E’ un dato di fatto: la gente parla di cose che spesso non conosce. Fin qui niente di male, succede a tutti prima o poi di formulare ipotesi su un qualcosa che si conosce poco, vuoi per non essere escluso dalla discussione, vuoi perché le poche nozioni che si hanno sono reputate sufficienti per partecipare alla stessa.

Il problema nasce quando questo metodo lo si utilizza sempre e si seguono ragionamenti fatti argomentati con i “sentito dire”, i “si dice” e “sono sempre loro”, invece di andare a controllare come sono andate realmente le cose, invece di informarsi.

Come si intuisce dal titolo e dal preambolo sto parlando dei discorsi che riguardano i migranti e del razzismo che oramai si è insinuato nella nostra società a forza di frasi fatte come: “ci rubano il lavoro”, “più immigrati più delinquenza” e “aiutiamoli a casa loro”. All’inizio queste frasi venivano pronunciate solo da alcuni gruppetti fascisti, ora invece a causa di politici senza scrupoli, che ricorrono all’odio e alla paura del diverso solo per avere più voti, sentiamo queste frasi sempre più spesso e, sempre più spesso, la gente finisce per crederci. Aiutati dai media, sempre alla ricerca di vuoti titoli ad effetto, questi slogan si sono fatti strada nella nostra società fino ad essere considerati delle verità assolute, ma così non è.

Io non voglio cedere a tutto questo, anzi voglio ribadire con forza la mia contrarietà ed esprimerla a voce alta. Spesso nel mio lavoro ho a che fare con migranti e la situazione è totalmente diversa. Anche quando ricevono qualcosa che spetta loro di diritto chiedono scusa, hanno un rispetto delle cose e delle persone che noi ci sogniamo, potrei dire quasi eccessivo. Questo per quel che riguarda solo il mio ambito di lavoro, durante gli anni di militanza troppi sfoghi ho sentito come “siamo i primi ad essere licenziati”, per non parlare delle falsità riguardanti le liste per case popolari, dove a fronte dell’80% di domande da parte dei migranti si ha il 20% di assegnazioni, e asili nido, dove la carenza di posti è da imputare agli scarsi investimenti nei servizi per la prima infanzia.

Spero che la mia non sia una voce isolata, e insieme ad altre centinaia o migliaia diventi un grido che non si potrà ignorare e che dirà no al razzismo!

Il Presidente

27 Febbraio 2015

Tutti alla guerra!!!

CONDIVIDI

Eh si sembra essere questo il leit-motiv degli ultimi giorni, andiamo in guerra, o almeno portiamo in città un po di militari che qualcosa da fare gliela troviamo di sicuro, senza però i carri armati che rovinerebbero il nostro bel corso.
Tutti pronti a fare guerre, anzi a dichiararle perché poi alla domanda chi ci va? Sono sempre pronti a mandare gli altri, i poveracci, ma per stavolta sembra essersi tutto bloccato, anche perché le ultime volte non è che sia andata proprio bene. Da quello che sembra di capire tutti parlano ma pochi sanno di cosa parlano, diconi si guerra all’Isis ma poi al come e quando tutti restano a bocca aperta, del resto loro lo fanno per il petrolio mica per altro!!!
Per quel che riguarda Perugia invece ci vorrebbero i militari per portare la dovuta tranquillità e meritata pace dopo anni di degrado fatto di droga, furti, scippi e rapine. Ma come? Dopo nemmeno 8 mesi la nuova amministrazione già alza la bandiera bianca di resa? Sembrava andasse tutto bene invece no c’è bisogno dei militari perché la gente non è sicura dicono, mah! Resta il fatto che secondo l’Onu l’Italia è la terza nazione per numero di poliziotti ogni 100.000 abitanti, 465 dietro solo a Russia e Turchia non proprio degli esempi di democrazia, fonte 2013. Questo solo per dire a cosa servono queste sparate? Ad avere più voti? Non so se ve ne siete accorti ma ci siete voi al governo e dovete governare non sparare cazzate.

Il presidente

Ps cercavo canzoni contro la guerra, ho trovato questa che conoscevo già:

e questa che non conosco ma spero sia carina:

26 Febbraio 2015

Perugia – Blitz NO EXPO alla Sala dei Notari

CONDIVIDI

Oggi ci troviamo nuovamente a dover opporci ad un convegno organizzato dall’Università degli Studi di Perugia che sponsorizza e promuove il dannoso modello expo. In tante e tanti abbiamo ribadito per l’ennesima volta che EXPO 2015 sarà solo debito,cemento e precarietà.

Di fronte ad una platea composta per lo più da studenti (la maggior parte dei quali presenti solo per ottenere crediti formativi) abbiamo scelto di non essere una voce di confronto con expo, ma di contrapporci ad esso in maniera conflittuale, performativa e comunicativa. Non possiamo che contrastare la subdola strumentalizzazione dell’università che sacrifica lezioni e monopolizza crediti per pubblicizzare l’evento milanese. E non possiamo tollerale il meccanismo messo in moto dall’expo, che legittima lo sfruttamento e la precarizzazione del lavoro sotto le false spoglie dell’investimento e della visibilità e che sostiene politiche e modelli alimentari utili solo alle multinazionali. Al loro modello fatto di competizione sfrenata e di individualismo violento, rispondiamo con la forza della condivisione solidale, con la messa in circolazione orizzontale dei nostri saperi.


All’esterno della sala, l’azione è proseguita con una serie di interventi, volantinaggio e l’utilizzo della bio-narrazioni, che hanno coinvolto e avvicinato numerosi passanti, segno che a sostenere expo sono solo quei pochi che ne traggono vantaggio.

L’iniziativa si è conclusa con il solito tentativo di provocazione da parte delle forze dell’ordine, intervenute a seguito di una segnalazione partita dall’interno della sala, che ha comportato l’identificazione di una compagna.

Contestualmente al rifiuto del modello expo, rilanciamo la giornata del #18M a Francoforte, in vista dell’inaugurazione della nuova sede della BCE, contro le politiche dell’austerità e della Troika e consapevoli della forte connessione e reciprocità dei due eventi in questione.

Scroll to top