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21 Marzo 2015

POSTumi | PerujahDubMovement + Dan I =18kW

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Dopo qualche mese torna POSTumi, la rubrica de Lautoradio che racconta le serate e gli eventi del Centro Sociale di Perugia.

E’ passato solo un mese dalla prima volta del Perujah Dub Movement all’Ex Mattatoio, il tempo di riprendersi, riacquistare l’udito e riorganizzare tutto ed è già ora del seconda serata.

Sabato 14 Marzo il centro sociale ha ospitato IMPERIAL SOUND ARMY 2#STEP con RasPablo Meets Bartek e Dan I che tornano a far ballare Perugia. Dan I è il più prolifico cantante e produttore italiano della scena roots/dub reggae, e ce ne siamo accorti già a Febbraio quando il Mattatoio “scoppiava” non solo per i 18000 watt di potenza del sound system. “Pablo e Bart” sono i ragazzi del Perujah Dub Movement che hanno aperto la serata, ma sono anche quelli che, più degli altri, c’hanno messo messo anima, corpo e sudore per far si che questo genere di musica e di “situazioni positive” potessero tornare a vivere a Perugia.

L’aria di festa si respira già dalle sette quando si attacca la corrente al muro di casse per il soundceck. Dan I si piazza in postazione e lo vedi che si diverte troppo dietro tutta quell’attrezzatura, roba che tocca portarlo via di peso per la cena. L’arredamento del CS (*) si stravolge, poltrone sul palco e artisti in sala, la fila al biliardino raddoppia visibilmente e via le luci…inizia il secondo step dell’Imperial Sound Army.

Che sia un genere di musica che piace a molti, e non più solo una subcultura di nicchia, lo si vede dalla varietà del pubblico: rastafariani e non, giovani e meno giovani, e il tipo con la felpa che sventola la bandiera NO TAV “sottocassa” a tempo di reggae (nb: se gli pagate da bere per 3/4 di serata vi viene a fare anche lo sbandieratore a domicilio). Si balla(molto), si beve(e non è mai abbastanza), si ride, si sta bene insomma. Tutte quelle persone sono li per passare una bella serata insieme sotto il bombardamento di un sound system che spara ritmi in levare e sonorità jamaicane.

Dan I suona ininterrottamente fino alle 5:00 del mattino e, dopo il “Last One” (l’ultimo pezzo), tutto l’Ex Mattatoio lo ringrazia con un lungo e meritatissimo applauso.

La perfetta riuscita, organizzazione e gestione di queste prime collaborazioni col Perujah Dub Movement (che ringraziamo per l’impegno e la serietà), e la dimostrazione di quanto continui a dare il centro sociale dal punto di vista culturale,sociale e politico alla città, ci fanno certamente credere di poterne vedere altre di queste serate (in elaborazione le prossime date).

Ribadiamo che forme di aggregazione, autogestione, spazi e realtà come questa, vadano sostenuti e difesi con decisione da tutte e tutti coloro che ne vedano la possibilità di un’alternativa al becero mercato del consumo.

LA DOMANDA SEGRETA PER IL PROSSIMO STEP : CE L’HAI IL SOUND?

(*) Centro Sociale

16 Marzo 2015

TEST SALIVARE RAPIDO PER HIV

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Lo sai che

Da qualche anno sono disponibili dei test a risposta rapida per anticorpi anti-HIV-1/2, basato su tecnica immunocromatografica, che consente di avere i risultati in 20 minuti.
Questi test, di terza generazione e di tipo qualitativo, funzionano rilevando la presenza di anticorpi IgG e IgM anti-HIV-1 e HIV-2 nella saliva o nel sangue.

Il test salivare rapido per hiv è costituito da un supporto solido monouso con una paletta sterile da applicarsi sulle arcate gengivali superiore e inferiore ed un’area di reazione contenente antigeni HIV-1/2 (peptidi della proteina Envelope).
Dopo l’applicazione la paletta viene immersa in una soluzione che consente la migrazione del fluido gengivale lungo il supporto solido verso l’area di reazione.
In caso di presenza di anticorpi anti-HIV, il riconoscimento dell’antigene virale determina un complesso evidenziato come barra rossa nella zona T.

Funziona un po’ come il test di gravidanza comprato in farmacia!

Una seconda banda, che si deve sempre formare nella zona C, indica che il test è avvenuto correttamente in quanto sono stati evidenziati gli anticorpi totali contenuti nella saliva.

Il test può dare un risultato solo qualitativo, quindi può essere reattivo o non reattivo.

Nel caso in cui il test risulti reattivo è necessario effettuare il test del sangue che dà delle informazioni di tipo anche quantitativo sullo stato dell’infezione.

Il test rapido salivare è un importantissimo strumento per la prevenzione da HIV data la sua fruibilità e la possibilità di essere somministrato non soltanto all’interno degli ospedali.

Inoltre sia la rapidità del test che permette di fornirne subito il risultato (in solo 20 minuti) sia la disponibilità dei materiali sui quali il test viene eseguito (saliva o goccia di sangue prelevata da un dito), sono importanti per approcciare le persone, per ottenere il consenso al test, indirizzarle al trattamento se necessario e invitarle alla notifica della loro condizione ai partner.

In Italia non è consentita la vendita del test salivare ai cittadini privati e può essere praticato solo in presenza di un medico.
Tutte le informazioni relative al test ed al suo eventuale esito devono essere gestite da personale qualificato, adeguatamente formato e in grado di effettuare un’appropriata attività di counselling.

Il rapid test salivare è anonimo, gratuito e veloce!!!

SI PRECISA CHE CON LA SALIVA NON SI TRASMETTE L’HIV.

14 Marzo 2015

É OK essere gay!!!

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Va bene lo ammetto subito, come un Pio qualunque, prima che andiate avanti il titolone è un classico esempio di titolo ad effetto per richiamare l’attenzione dei lettori ma che in realtà ha poco a che fare con il resto dell’articolo. Potevo parafrasare in “è ok essere queer” o in “è ok la teoria del gender”, ma oltre a perdere la rima mi dava l’idea di essere un titolo poco incisivo che preannunciava sole un pippone di una pesantezza inenarrabile, quindi scusatemi la paraculaggine.
E dopo questa intro di scuse e spiegazione andiamo avanti.
Negli ultimi tempi si sente sempre più parlare di “ideologia gender” e di come questa sia una sorta di incoraggiamento all’omosessualità e per questo vada bandita dalle scuole e nascosta ai bambini. Per chiarezza va detto che è da molto tempo che in campo educativo si sentono proposte di questo tenore, dalla presunta diversità di competenze tra maschi e femmine, con annesse preferenze che vanno dalle materie scolastiche fino all’utilizzo dei colori, fino alla necessità di ricreare scuole divise per maschi e femmine. In questo contesto quella che viene definita “teoria del gender” o in maniera dispregiativa “ideologia gender” non è altro che la volontà di smascherare la falsità delle teorie che credono maschi e femmine differenti, mettendo in mostra come le differenze non siano innate ma vengano trasmesse attrverso la cultura e i processi educativi già dall’infanzia.
Le innumerevoli proposte attuate per affrontare questa tematica in questi tempi hanno questo scopo: mostrare come alcuni comportamenti, all’apparenza naturali, siano in realtà veicolo della riproposizione di questi stereotipi, come l’azzurro per i bambini e il rosa per le bambine oppure il bambino che raccontando la storia si deve immedesimare nell’eroe di turno e la bambina nella principessa da salvare.
Se è facile da capire che la scelta dei colori è in realtà una cosa obbligata dalla società, pensate di andare in un negozio per la prima infanzia, indovinate un po’ che colori troverete? Un po’ più difficile è pensare al bambino che si deve immedesimare in qualcuno da salvare ma, come ho trovato in rete :”Osservando i bambini in un angolo drammatico – teatrale, ogni docente (o a casa ogni genitore) scoprirà quanto l’imitazione e l’identificazione si trasformino in un momento divertente dove i ruoli mostrano un gioco di eccezionale spontaneità.
Attraverso la sperimentazione e la simulazione di personaggi, infatti, emergono dinamiche familiari, emotività nascoste, inibizioni superate, palesando un contenuto didattico, spesso anche terapeutico, importantissimo.
Simbolizzando le esperienze personali, il piccolo o la picola riescono anche a riconoscere e misurare l’intensità delle proprie emozioni: un’educazione all’espressione del sé, attraverso un progetto educativo di drammatizzazione, dovrebbe pertanto essere trasversale a ogni esperienza dell’offerta formativa scolastica.
L’attività del travestimento, se per ogni bambino significa elicitare sentimenti e comunicare la propria identità”. Ovviamente si riferisce anche al cambio di genere, per esempio ecco un’altro articolo sempre tratto dallo stesso sito che parla della recente esperienza pilota del comune di Trieste “Pari o Dispari. Il gioco del rispetto.”Osservando, però, il kit che è stato distribuito (immagini nelle quali uomo e donna svolgono le medesime funzioni domestiche e professionali, per esempio) sono abbastanza esemplificative di quelli che sono gli intenti reali del progetto, che non vuole mettere in discussione il genere di appartenenza, ma vuole mostrare come, in realtà, le differenze tra uomo e donna, spesso, siano pura apparenza, stereotipo appunto. E possano e debbano essere superate.
Per chi ne volesse saper più qui sotto i Link dei due articoli:
http://www.bambinopoli.it/2_5_anni/Metodologia_della_drammatizzazione__/200/
http://www.bambinopoli.it/eta-prescolare/a-trieste-i-bambini-imparano-la-parita-di-genere/2642/
Vi saluto con una citazione “sempre l’ignoranza fa paura e il silenzio è uguale a morte.”

Il presidente

13 Marzo 2015

#AIDS FREE GENERATION | Io ci metto la faccia!

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#iocimettolafacciaL’Unità di Strada Cabiria e Contro-Sguardi promuovono due giorni di riprese video per la realizzazione di spot cinematografici per una campagna di prevenzione dell’HIV nell’ambito del progetto AIDS FREE GENERATION.

L’intento è quello richiamare quante più persone interessate alla questione per “metterci la faccia” davanti alle nostre telecamere così da aiutarci in prima persona alla concreta realizzazione di tali spot. I video saranno diffusi in rete e nei canali pubblicitari della regione Umbria, e in seguito anche su livelli nazionali e internazionali.

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Le riprese si svolgeranno nei giorni 21 e 22 marzo p.v. dalle ore 10.30 alle ore 16.00 presso la Casa dell’Associazionismo in Via della Viola 1 aPerugia.
Per partecipare non è necessario essere attori o attrici: cerchiamo persone di tutte le età e le lingue semplicemente con la voglia di METTERCI LA FACCIA!

Vi aspettiamo!

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AIDS FREE GENERATION è promosso da Arci solidarietà Ora d’Aria, Unità di Strada Cabiria, in collaborazione con Contro-Sguardi, Cinegatti e Anlaids Umbria con il finanziamento dell’Otto per mille della Tavola Valdese. L’obiettivo della campagna è quello di informare la società civile sulla prevenzione dalle malattie a trasmissione sessuale, sensibilizzare ad una sessualità sicura e consapevole, per la tutela della salute, abbattendo gli stereotipi classici rispetto alle categorie a rischio, ma estendendo il discorso a tutti e tutte, indipendentemente dall’età, dall’orientamento sessuale, dal Paese di origine e dallo stile di vita.

Scopri di che si tratta: http://bit.ly/aidsfreegenerationpg

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Sabato 21 dalle ore 14.00 alle ore 16.00, presso lo sportello Papaveri Rossi (ingresso dal chiostro della Casa dell’Associazionismo), sarà anche possibile per chi lo vorrà sottoporsi al test salivare rapido HIV con la presenza del Dr. Claudio Sfara (Anlaids Umbria).

Il test HIV salivare a risposta rapida consente, prelevando un campione di saliva e senza prelievo di sangue, di fornire il risultato dopo soli 20 minuti. Un eventuale esito positivo deve essere sempre confermato dal test del sangue, ma è sicuramente un modo veloce e diretto per contattare il maggior numero di persone, per aumentare la prevenzione e la consapevolezza rispetto all’HIV.
I test, facoltativi e anonimi, vengono, infatti, affiancati da un lavoro di counselling importantissimo per la tutela della salute!

La somministrazione di test salivari HIV a risposta rapida è parte integrante della campagna AIDS FREE GENERATION, che vuole dare seguito al progetto pilota “Valutazione dell’offerta del test per HIV a risposta rapida nei luoghi frequentati da popolazioni vulnerabili e ad alto rischio d’infezione” promosso dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma e realizzato negli anni 2013 e 2014 in molte città italiane con la collaborazione dei soggetti del terzo settore.

 

Evento Facebook

Per info:

udscabiria@yahoo.it, su Facebook:  Unità di strada Cabiria

aidsfreegenerationpg@yahoo.it,  su Twitter: aidsfreegenerationpg

11 Marzo 2015

Il Sole dell’Avvenire

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Leggere non è certo un dovere ma è piacevole, almeno quanto farsi una birra (e non fa ingrassare). Senza nessuna presunzione vorrei segnalare dei libri che ho apprezzato e che penso possano piacere anche a voi; non sempre si tratta di libri recenti, e la scelta è del tutto arbitraria: alcuni autori non riesco o non voglio leggerli.

Si tratta di romanzi, per saggistica e storia fatevi consigliare da qualcun altro, a me piacciono le storie.

Oggi consiglio “Il sole dell’avvenire. Vivere lavorando o morire combattendo” primo di una trilogia di Valerio Evangelisti, pubblicato all’inizio del 2014.

Evangelisti è uno scrittore prolifico, uno storico e un compagno; se volete conoscere altre opere so che siete bravissimi a consultare internet; è anche direttore editoriale di Carmilla, webzine di “letteratura, immaginario e cultura di opposizione”. Se non l’avete già fatto è ora di leggerne qualcosa.

Di che parla “Il sole dell’avvenire”?

I protagonisti sono i poveracci, quelli che di solito non occupano il primo piano, nei romanzi come nella storia. Seguendo le vicende di braccianti e contadini di Romagna dal 1875 alla fine del secolo scopriamo la miseria del precariato, la nascita delle organizzazioni bracciantili, la forza della ribellione.  Ci viene rappresentata anche l’eterna litigiosità tra anarchici, repubblicani, socialisti rivoluzionari, socialisti scientifici, nel farsi e disfarsi di aggregazioni diverse: partiti, cooperative, leghe, fasci, liti rancorose, fino alle coltellate e ai duelli.

Il padronato agrario impone le sue regole, sfrutta e ricatta i mezzadri e i braccianti, ma soprattutto fa le leggi, dispone delle forze di polizia, esprime la magistratura.

Evangelisti conosce bene la storia del partito socialista rivoluzionario, ma soprattutto sa cogliere gli aspetti tuttora attuali delle ribellioni e di certi avvenimenti (come l’oppressione della Germania sulla Grecia, il peso dell’indebitamento verso le banche, il dumping in agricoltura, ma anche l’importanza di avere luoghi dove riunirsi, consumare a costi contenuti, produrre cultura: le “cameracce” romagnole mi hanno richiamato alla mente i centri sociali).

A quanto pare non basta conoscere la storia per evitare che si ripeta, ma è sempre meglio conoscerla per interpretare la realtà. Molto interessante la descrizione della trasformazione agricola, delle tecniche di coltivazione, bonifiche (esportando braccianti, gli scarriolanti, nell’Agro romano e fino in Grecia), e conseguente latifondo, l’introduzione di colture e macchine e degli effetti sulle trasformazioni sociali.
C’è una folla di personaggi, molti storicamente esistiti, e qualche curiosità sulla collocazione politica di personaggi della vita culturale come Pascoli, Carducci, De Amicis. Commenti e discorsi sono tratti da giornali dell’epoca, e a dare vitalità è anche la cultura popolare con l’inserimento di canti e di poesie.

In conclusione leggetelo! E fatelo leggere.

Suggerimenti:

Cinema – “Novecento” di Bertolucci, ambientato nella stessa epoca e luoghi,

Musica – per conoscere i suoni dei canti di protesta:

La Boje   https://www.youtube.com/watch?v=19DSjRa8jGE

L’inno dei lavoratori https://www.youtube.com/watch?v=yUNo8g7v8rc

Letture – Alexik. https://www.carmillaonline.com/2014/12/01/prima-dellart-18/ sul lavoro negli anni 50, e  non pensiate che non c’entri niente.

La lettrice disordinata

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