2 Novembre 2014

Marvel, in nome del marketing

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7 – La locanda alla fine dei mondi

In attesa della chiusura del Lucca Comics & Games e di scoprire tutte le novità del mondo del fumetto è bene fare un passo indietro per esplorare quella che d’oltre oceano chiamano la Rivoluzione Marvel.

All new Marvel Now è la sigla del rilancio di moltissime testate Marvel che proprio in questi mesi sono sbarcate in Italia. Giusto per farci un po’ un’idea sulla portata di questa operazione citiamo solo alcune delle serie “storiche” che ripartiranno da zero; tra tutte spicca sicuramente Thor che per la prima volta vestirà i panni di una donna, Wolverine che attraverso la sua morte incomincerà un nuovo cammino, Vedova Nera, Devil e molti altri. Sono state annunciate inoltre nuove serie del tutto inedite come Magneto e la nuovissima Miss Marvel.

Ma cosa c’è dietro tutta questa ondata di novità e rinnovamento? Marvel Studios potrebbe già di per se essere una risposta esaustiva. Negli ultimi anni la “Casa delle idee” ha messo sul mercato una quantità davvero consistente di film sui supereroi, film che dovrebbero incentivare il pubblico ad iniziare la lettura del fumetto e che al tempo stesso vengono supportati e pubblicizzati dai lettori già consolidati. Gli esperti Marvel però si sono accorti che l’età media dei lettori inizia ad essere sempre più alta con la conseguenza che le testate storiche vanno come sempre a gonfie vele, mentre le novità attecchiscono poco ergo più rischi di marketing per le versioni cinematografiche.

Proprio per questo la Casa delle idee ha deciso di sperimentare, oltre ai sopra citati nuovi inizi che dovrebbero intercettare nuovi lettori, anche un target del tutto nuovo, ossia il pubblico femminile: Miss Marvel, Spider Girl, Super Girl (quest’ultima per quanto riguarda la DC Comics) sono tutte ragazze jeans e maglietta (non perciò la classica supereroina in calzamaglia in latex), spesso con poca autostima e con conflitti famigliari, ma con un innato senso del dovere. Storie perciò che si avvicinano al Teen Comics, romanzo giovanile per intenderci, e che ben poco hanno a che fare con le classiche battaglie interstellari.

Questo cambiamento di tendenza (il film che diventa il fulcro e non più il supporto) può essere letto in chiave positiva o meno; da una parte chi non ha mai letto fumetti di supereroi può agevolmente inserirsi in questo nuovo cammino (a differenza di qualche tempo fa che si poteva scegliere un fumetto solo con un esperto a fianco) e inoltre nuovi e vecchi appassionati potranno godere delle classiche “americanate” ricche di esplosioni e cazzotti che rimbomberanno sullo schermo. D’altra parte però questa operazione di marketing penalizzerà alcuni dei classici che in linea con questa tendenza dovranno necessariamente subire un restyling (nuovo vuol dire nuovo, non migliore) o che addirittura dovranno chiudere del tutto i battenti (vedi Fantastici Quattro che tra poco tempo non esisteranno più in quanto la Marvel non possiede i diritti cinematografici).

Insomma tutto ciò, lo sappiamo, avviene in nome del marketing; è per così dire “il nuovo che avanza” e questo, lo sappiamo ancora, non porta mai niente di buono.

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