Il nostro racconto dell’assemblea nazionale di Gemini Network, tenutasi al C.S.O.A. Forte Prenestino di Roma, il 22 maggio 2020.
Da roma siamo tornat* con agende piene di appunti e tanta allegria. Gemini Network potrebbe anche sintetizzarsi così, se non fosse che in mezzo a questi appunti e quest’allegria ci stanno quasi otto ore di riunione, discussioni e passaggi fortunatamente non sempre lineari.
Ma andiamo con ordine.
Sabato 22 maggio si è tenuta al Centro Sociale Forte Prenestino la seconda assemblea nazionale delle webradio indipendenti riunite sotto il nome di Gemini Network, un’altra tappa di questo percorso che, senza ricorrere a troppa retorica, sta gettando le basi per un progetto unico nel suo genere.
Impossibile non partire dalla gioia del rivedersi: siamo arrivat* in tant* da tutta Italia con l’intenzione di portare avanti il progetto e con la voglia di stare insieme; una sottile stima pervade la gente di Gemini, almeno da parte nostra stare a contatto con persone che da più tempo tengono alta la bandiera della comunicazione indipendente ci inorgoglisce e fa si che si creino splendide storie di amicizia e affetti reciproci.
Ci incontriamo in presenza dopo l’ultima assemblea nazionale al Gemini Festival 2020 a Perugia, ma le riunioni operative a cadenza mensile (che diventano settimanali in prossimità di scadenze ed eventi) mantengono salda la confidenza. Oltre le riunioni interne, in questo anno tremendo il network è stato vivo e propositivo: un festival, un’assemblea nazionale on line, il lavoro della redazione condivisa che ha dato risalto a diverse piazze di protesta, la costante produzione di materiale, di cultura, di informazione e intrattenimento. Non si tratta solo di resistere alla pandemia, ma di attraversare la tempesta facendoci trovare pront* al primo sole. Quest’idea dell’anticipazione è un pò la guida del lavoro organizzativo che stiamo cercando di mettere in piedi, una sfida da cui chi si occupa di comunicazione indipendente non può sottrarsi.
Nel bellissimo forte occupato (grazie alle compagne e ai compagni del centro sociale per l’accoglienza) iniziamo a discutere innanzitutto dell’identità del network, uno snodo centrale a cui dedichiamo l’intera mattinata. Lasciamo all’elaborazione collettiva di Gemini il compito di riportare la discussione e le decisioni che ne sono scaturite, qui ci preme sottolineare piuttosto la ricchezza della discussione, una discussione realmente orizzontale che ha coinvolto realtà anche diverse tra di loro, fatta di aspetti comuni e passaggi in disaccordo, affrontati in maniera schietta e decisa nell’ottica non di prevalicare l’altro o imporre la propria linea, ma al contrario arrivare insieme ad una sintesi costruttiva. A seguire gli altri nodi organizzativi: la redazione condivisa, che ha il fondamentale compito di coordinare la produzione delle varie radio, la battaglia sul copyright, assunto dal network come lavoro centrale, la formazione, con diverse idee per condividere le tante competenze che risiedono nel network.
Chiudiamo l’assemblea con il timore di aver tralasciato diverse cose, ma soddisfatt* perché l’obiettivo delle plenarie è innanzitutto quello di fornire la traiettoria, e così è stato fatto; nelle prossime riunioni ci organizzeremo in gruppi di lavoro in modo da mettere subito in moto la macchina (non che si sia mai spenta eh).
Noi de Lautoradio facciamo un breve check su come sia andata l’assemblea, soprattutto in termini di sensazioni ed emozioni, avremo il compito di riportare nella nostra radio la discussione e organizzare anche il nostro contributo ai prossimi passi del network appena tornati alla base.
La giornata finisce a cena tutt* insieme, tra chiacchiere e bevute; in un altro momento storico avremmo sfruttato meglio la notte, ma siamo felici anche così. In fondo torniamo a casa con le agende piene di appunti e tanta allegria, ed è quello che conta.
Viva la radio, vivano le radio indipendenti!
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