Oggi ci troviamo nuovamente a dover opporci ad un convegno organizzato dall’Università degli Studi di Perugia che sponsorizza e promuove il dannoso modello expo. In tante e tanti abbiamo ribadito per l’ennesima volta che EXPO 2015 sarà solo debito,cemento e precarietà.
Di fronte ad una platea composta per lo più da studenti (la maggior parte dei quali presenti solo per ottenere crediti formativi) abbiamo scelto di non essere una voce di confronto con expo, ma di contrapporci ad esso in maniera conflittuale, performativa e comunicativa. Non possiamo che contrastare la subdola strumentalizzazione dell’università che sacrifica lezioni e monopolizza crediti per pubblicizzare l’evento milanese. E non possiamo tollerale il meccanismo messo in moto dall’expo, che legittima lo sfruttamento e la precarizzazione del lavoro sotto le false spoglie dell’investimento e della visibilità e che sostiene politiche e modelli alimentari utili solo alle multinazionali. Al loro modello fatto di competizione sfrenata e di individualismo violento, rispondiamo con la forza della condivisione solidale, con la messa in circolazione orizzontale dei nostri saperi.
All’esterno della sala, l’azione è proseguita con una serie di interventi, volantinaggio e l’utilizzo della bio-narrazioni, che hanno coinvolto e avvicinato numerosi passanti, segno che a sostenere expo sono solo quei pochi che ne traggono vantaggio.
L’iniziativa si è conclusa con il solito tentativo di provocazione da parte delle forze dell’ordine, intervenute a seguito di una segnalazione partita dall’interno della sala, che ha comportato l’identificazione di una compagna.
Contestualmente al rifiuto del modello expo, rilanciamo la giornata del #18M a Francoforte, in vista dell’inaugurazione della nuova sede della BCE, contro le politiche dell’austerità e della Troika e consapevoli della forte connessione e reciprocità dei due eventi in questione.