Sabato 10 luglio Lautoradio insieme a Perugia Solidale e Link – Studenti Indipendenti, hanno dato vita ad un’iniziativa di socialità, cultura e all’insegna della solidarietà, in Piazza Lupattelli nel centro storico di Perugia.
Alla presentazione del libro “Tango Calcistico” di Andrea Costantino Levote, è preceduto un momento di informazione dal basso, condiviso, con i contributi diretti dalle diverse lotte attive sul territorio nazionale.
Un radiogiornale dalla piazza alle piazze.
Ringraziamo tutte e tutti per i contributi.
G20
Il 10 luglio a Venezia è il giorno delle iniziative contro il vertice di Economia e Finanza. La pandemia ha aumentato i divari e le disparità tra le classi sociali, ma ministri e banchieri fanno finta di non saperlo, continuando a destinare fondi a grandi opere da una parte e a prostrarsi alle multinazionali dall’altra.
Contributo di Sebastiano, attivista della piattaforma We Are Tide.
Il 22 giugno a Catania si svolge il G20 su lavoro e istruzione.
La risposta dal basso è una serie di iniziative e mobilitazioni promosse dal Coordinamento No G20 Catania, che vedono protagoniste 13 realtà siciliane tra associazioni, comitati, collettivi, sindacati e partiti.
Contributo di Claudia, attivista Unione Sindacale di Base Scuola.
FRONTIERE
La frontiera mediterranea è una delle principali rotte per l’arrivo in Europa. La situazione continua ad essere tristemente tragica e tante persone continuano a morire in mare, o ad essere detenute nei lagher libici (o in quelli italiani). La scelta dell’Unione Europea di fronte ad un massacro in atto da anni, è quello di continuare a finanziare i metodi di respingimento, controllo e repressione anzichè quelli di soccorso.
Contributo di un attivista sulla frontiera.
Nel Nord-Est la situazione non è più tranquilla. La rotta balcanica arriva alle porte di Trieste ma molte persone non riescono mai ad arrivare e tante perdono la vita. Cosa sono le pratiche di “push back” adottate nei Balcani e di quale sia il ruolo dell’UE sui respingimenti al confine orientale, ne riceviamo testimonianza dal gruppo Strada SiCura, un collettivo di attivismo della salute in azione a Trieste.
Contributo di Beatrice, attivista Strada SiCura.
LOTTE AMBIENTALI
La grande opera per eccellenza che da più di 30 anni distrugge territori della Val Susa, è l’emblema dello spreco di denaro pubblico, degli interessi delle cosche e della repressione dei movimenti. Con i contributi di due attiviste NO TAV , ripercorriamo i passaggi fino ad oggi e le prospettive per il futuro.
Contributo di Elena , attivista NO TAV.
Contributo di Irene, attivista NO TAV.
Se a nord si traforano le montagne per l’alta velocità, nel centro e sud Italia si scavano gli Appennini e si espiantano ulivi secolari per il gasdotto SNAM – TAP. Un’altra grande devastazione ambientale che coinvolge quasi interamente lo stivale, dietro la quale si annidano gli interessi delle dittature “fornitrici”. Di greenwashing, lavoro e repressione, ce ne parla un’attivista del comitato NO TAP.
Contributo di Serena, attivista NO TAP.
L’Umbria, anch’essa attraversata dal gasdotto Snam, ha dato vita negli anni ad un’intersezione di lotte ambientali tra comitati, medici e avvocati per l’ambiente. Nel 2019 la Low Clinics di Perugia presentava la proposta di legge regionale sugli Ecodistretti che sembrava potesse diventare operativa a breve. Ad oggi la situazione è cambiata rimanendo ostaggio dalle politiche regionali. Il prima e il dopo di una battaglia che seguiamo da tempo.
Contributi di Carlo, attivista Medici Per L’ambiente.
Piccola-grande opera tutta perugina è invece il Nodino. Una bretella di 7 km, da centinaia di milioni di euro, che ridurrebbe il traffico del 15/20% nel tratto interessato di Collestrada. Alla devastazione di un sito di interesse comunitario, allo stravolgimento delle falde acquifere e delle sorgenti, alla distruzione di intere aree agricole e relativi ecosistemi, si oppone il comitato Salviamo Collestrada.
Contributo di Simonetta, presidente comitato Salviamo Collestrada.
PENITENZIARI ITALIANI
Il clamore mediatico suscitato dalle immagini del carcere di S.M. Capua Vetere, riaccende i riflettori sulla questione degli abusi in divisa. Oltre il caso mediatico però, quotidianamente arrivano notizie di simili comportamenti da parte delle forze dell’ordine. L’albero è marcio fino alla radice. Abbiamo chiesto all’Osservatorio Repressione la situazione sui penitenziari italiani.
Nunzio, attivista Osservatorio Repressione.