Siamo scioccati e arrabbiati per l’ennesima tragedia che si è consumata nel mare Mediterraneo e in cui hanno perso la vita centinaia di persone che esercitavano il loro diritto alla fuga e alla conquista di una vita e di un futuro migliore.
Siamo ancora più indignati dal momento che le politiche che si stanno preparando nella fortezza Europa dopo questo ennesimo crimine contro l’umanità sono ancora politiche di violenza e morte.
L’Unione Europea ha infatti richiesto il rafforzamento dell’operazione Triton, ovvero l’operazione di pattugliamento delle frontiere condotta dall’agenzia Frontex: tali operazioni militari sono orientate esclusivamente a salvaguardare il regime di frontiere dell’Europa e non hanno alcun interesse per le vite che si muovono da una parte all’altra della sponda.
Nel nostro paese in questi giorni mentre Salvini ha espresso il suo eloquente populismo demagogico e razzista blaterando di “blocchi navali” davanti alle coste della Libia e risuonava l’eco fascista “spariamo sui barconi”, Renzi si è realisticamente attestato su inquietanti “interventi mirati” in quello stesso territorio volti a debellare il “traffico” di esseri umani. Questa retorica del traffico e della tratta degli esseri umani è stata un potente dispositivo attraverso il quale tutti questi anni la stessa Europa ha gestito e governato la mobilità transnazionale umana all’interno dei propri confini in funzione di valorizzazione dei processi produttivi. Il management delle migrazioni è consistito nella regolazione dei flussi migratori compatibilmente alle esigenze del lavoro contemporaneo: aprire e chiudere i rubinetti del flusso. Oggi la stessa retorica – come si può non capire che il traffico sia frutto delle politiche migratorie?- è produttiva per uno slancio d’intervento militare che ha tutto il sapore di una rinnovato interesse di presenza coloniale in alcune zone dell’Africa. Populismo becero e fascista quello di Salvini, smanie d’impresa coloniale per il neoliberale Renzi: all’indomani dell’ultima strage annunciata il volto del capitalismo nostrano si presenta con queste due facce.
Il 25 aprile, come ogni anno, per noi è una data importante da festeggiare e da ricordare. E’ la data dedicata al ricordo della liberazione dal nazifascismo, una liberazione per cui hanno dato la vita partigiani e resistenti europei ed italiani. Per riaffermare i valori dell’antifascismo, per riattualizzare quella resistenza occorre oggi di nuovo battersi per i principi di solidarietà, di uguaglianza e di giustizia sociale. Occorre rivendicare tra gli altri il diritto alla mobilità umana, come diritto imprescindibile di libertà. La libertà di circolazione sarà quella bussola che ci aiuterà a costruire e immaginare un nuovo spazio europeo costituente senza confini.
La giornata del 25 Aprile sarà una giornata all’insegna dell’antirazzismo e contro ogni forma di fascismo, contro l’avanzamento delle vecchie e nuove destre omofobe e razziste e immediatamente rivolta al contesto europeo, attuale campo di morte e sfruttamento, ma anche di possibilità di cambiamento.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
Dalle 12 , al parco Sant’Anna con:
Pranzo: ognuno porta qualcosa, open barbeque;
Musica: open console, open mic;
Giocoleria;
Tornei antisessisti e antirazzisti di calcio e di basket;
Mostra fotografica su Kobane;
Laboratorio Carta di Lampedusa;
Info point No Expo;
Socialità, storie e tanta festa.