Non sono necessarie troppe parole per spiegare perché per questa escursione musicale andiamo in Palestina, da decenni terra occupata, devastata, disumanizzata: un margine dove è in gioco l’umanità stessa. Dalle piazze di tutto il mondo si alza deciso il grido contro un genocidio compiuto con la complicità dei nostri governi e noi, lo sguardo rivolto a Gaza, non possiamo far altro che utilizzare anche queste frequenze per moltiplicare voci e suoni di lotta e resistenza palestinesi. Lo facciamo preferendo alle sonorità tradizionali quelle dei nuovi linguaggi musicali di protesta e affermazione: rap, hip-hop e musica elettronica.
MC Abdul Abdel-Rahman Al-Shantti ( عبد الرحمن الشنطي ) nasce a Gaza nel 2008 e comincia a fare rap a 9 anni. Nel 2021 mette in rete un video girato di fronte alle macerie di Gaza, con un brano disarmante in lingua inglese in cui racconta la paura delle bombe, di non avere futuro e il desiderio di libertà per la Palestina. Sono centinaia di migliaia le visualizzazioni. Notato dall’etichetta indipendente Empire, fondata dal tecnico musicale statunitense di origini palestinesi Ghazi Shami ( غازي شامي ), si trasferisce dal 2023 a Los Angeles dove continua a scrivere brani di grande impatto, che hanno il sapore crudo della documentazione. Apre questa selezione con un brano solista, scarno e diretto, e la chiude a fianco di Macklemore (rapper di Seattle), Anees (Anees Mokhiber rapper e cantante americano-palestinese) e Amer Zahr (comico, attivista politico, filmmaker americano-palestinese).
47 Soul – السبعة وأربعين band di origine giordano-palestinese che a metà del 2010 a Londra dà vita al movimento di musica dance elettronica Shamstep ( شامستيب ): una combinazione di elettronica e musica tradizionale dakbe (danza popolare originaria della Palestina), il cui nome fa riferimento alla regione di provenienza e dà anche il titolo al primo album. La band è composta attualmente da Walaa Sbeit – سبيت (MC, percussioni e voci), Tareq Abu Kwaik – الفرعي (alias El Far3i, darabukka, MC e voci) e Ramzi Suleiman – زين الناس (alias Z the People, sinth e voci). Il progetto musicale si è potuto sviluppare lontano dalla Palestina a causa delle restrizioni imposte da Israele, di cui non perde occasione di parlare non soltanto con i propri brani, (come ad esempio in Ghost town): Walaa Sbeit fu proprio arrestato nel 2014 mentre stava girando un video che documentava le macerie di Haifa.
Ramallah Underground è un collettivo artistico/musicale nato nel 2002 da Stormtrap (Asifeh – عاصفة), Boikutt (Muqata’a – مقاطعة ) e Aswatt, cui in un secondo momento si sono aggiuntx musicistx, produttorx, fotografx, filmakers e videoartistx di origine palestinese con la voglia di stimolare una rigenerazione della musica e della cultura araba. Considerato tra i fondatori della musica hip-hop palestinese, il collettivo ha usato la rete per la diffusione della propria musica, piuttosto che i canali mainstreamil. I brani, in lingua araba su basi che incrociano melodie arabe con suoni e ritmi di gusto più internazionale (hip-hop, dub, trip-pop), parlano della difficoltà di affermazione della nuova generazione di palestinesx stretta tra le rigidità della cultura tradizionale e la repressione dell’occupazione militare israeliana.
Shadia Mansour – شادية منصور figlia della diaspora palestinese, nasce a Londra nel 1985 dove inizia a rappare nel 2003 in lingua araba e inglese. Con uno stile crudo e diretto denuncia l’oppressione israeliana in Palestina e affronta i temi della discriminazione delle donne nell’hip-hop e della repressione nella società conservatrice e tradizionalista. Il suo attivismo politico sotto forma artistica, l’ha portata a definirsi come militante di una “intifada musicale”. L’identità palestinese è vissuta come un atto di resistenza, che nel suo caso passa per il ritmo e le rime dell’hip-hop di strada. Si è affermata in Europa e Stati Uniti, ha collaborato tra gli altrx con DAM e 47 Soul, M-1 e Ana Tijoux ed è considerata la “first lady dell’hip hop arabo”.
DAM – دام Primo progetto hip-hop palestinese, la band viene fondata nel 1999 dai fratelli Tamer ( ضو ميساء ) e Suheil Nafar (تامر النفار ), cui si aggiungono più avanti Mahmoud Jreri MC e negli ultimi anni Maysa Daw (سهيل النفار ) alle voci. Il gruppo originariamente ha subito controllo e censura da parte delle autorità israeliane, che ne limitavano anche l’accesso alle sale di registrazione. Solo con il tempo affrontano esplicitamente tematiche politiche nei loro brani, evocando un immaginario di giustizia e pace: uno dei più iconici e controversi è sicuramente Who is terrorist? (مين ارهابي, Min Erhabi?). Il loro hip-hop in lingua inglese, arabo e ebraico, miscelato a melodie arabe, parla della discriminazione, la povertà e la violenza vissuti dai cittadini palestinesi di Israele, ma anche di questioni di genere. La band mette la propria esperienza musicale a servizio di progetti di intervento sociale, collaborando con diverse organizzazioni che si occupano di diritti dell’infanzia.
Daboor – ضبور (aka Mohammad Karaki – محمد كركي ) è un rapper di Gerusalemme che esordisce nel 2020 con un brano caricato su SoundCloud, per poi entrare a far parte di BLTNM ( بلاتنم ), etichetta indipendente con base a Ramallah. La sua produzione si caratterizza per suoni rudi e testi senza filtri, che narrano la rabbia e l’orgoglio di una quotidianità fatta di resistenza e lotta, con intento rivendicativo e anche liberatorio. Firma alcuni dei pezzi che diventano veri e propri inni recenti della resistenza e dell’identità palestinesi. In Sheik Jarrah ( الشيخ جراح ) parla della tenacia dei palestinesi dell’omonimo villaggio a Gerusalemme Est, diventato l’emblema dell’espansione violenta dei coloni israeliani. Il famoso brano Inn Ann ( إن أن ) viene scritto insieme a Shabjdeed – شب جديد (aka Oday Abbas – عدي عباس ) rapper classe 1995 attivo nella BLTNM, che dà voce a una generazione di giovani palestinesi parlando della vita di ogni giorno nell’area di West Bank, scrive.
Safaa Hathot – صفاء حتحوت cantante e attrice di Akka che entra a far parte della storia della scena rap e hip-hop palestinese fondando nel 2001 il duo femminile Arapeyat ( عربيات ), insieme a Nahwa Abed Alal ( نهوة عبد العال ). Vede nel rap uno strumento di comunicazione e empowerment per le donne palestinesi. Energica nelle performance live, è particolarmente efficace nella scrittura dei testi che si fanno denuncia della violenza dell’occupazione israeliana e dell’oppressione patriarcale.
Makimakkuk – ماكي مكّوك nata in Tunisia da genitori palestinesi e cresciuta a Ramallah, Majdal Nijim ( مجدل نجيم ) è una rapper, dj e produttrice di Ramallah pioniera della scena rap, hip-hop ed elettronica palestinese. Ha una vasta produzione artistica anche in ambito visuale come fotografa, filmaker e documentarista. Il suo progetto musicale esplora l’attraversamento dei confini tra diversi generi (elettronica, spoken words, hip-hop, folk, trip-hop…) in una sperimentazione che esprime una sensibilità ricercata e offre un’esperienza di ascolto avvolgente.
Escursioni musicali – suoni al margine a cura di Bartok
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