“All girls to the front! I’m not kidding. All girls to the front! All boys be cool, for once in your life. Go back. Back. Back”. Aprivano così i loro concerti tre ragazze del punk a Olympia (Washington) negli anni ‘90 all’inizio di questa storia. Loro erano le Bikini Kill e la storia è quella di un movimento politico e culturale femminista antiaccademico che aveva il suono di un ringhio e la forma di una rivolta, pronto a reclamare il proprio spazio nella scena musicale punk del Pacific Northwest e ovunque. Riot Grrrl è il grido di una generazione di giovani donne con l’esigenza di prendere la parola sui propri vissuti di rabbia, violenza e frustrazione, liberare i propri desideri ed avere uno spazio safe in cui farlo. Rivendicavano la possibilità di decidere sulla propria sessualità, di imbracciare una chitarra anche senza essere musiciste provette, di usare un linguaggio esplicito e controllare comunicazione e produzione. Il DIY era la loro pratica per rendere accessibili gli spazi e i concetti, per fare qualcosa che finalmente le rappresentasse. Con la creazione di luoghi di donne per le donne, di fanzines e band punk femministe, tra gli anni ‘80 e ‘90 generavano continue occasioni di dibattito su questioni di genere, classismo, razzismo, violenza domestica e sessuale (durante i concerti invitavano le ragazze a parlare delle proprie esperienze e offrivano poi ascolto e sostegno pratico a chi lo richiedesse), dando vita a un movimento il cui impatto era destinato ad essere molto più ampio di quanto possano raccontare classifiche musicali e vendite.
AVVERTENZE: la selezione proposta non è antologica, contiene riferimenti a violenze sessuali e domestiche, voci stonate, chitarre scordate e molta, molta rabbia. Si invita chi ne sapesse di più o volesse condividere info e ascolti a farlo: suggerimenti e smentite sono sempre graditi.
RIOT GRRRL VOL. 1
Nel VOLUME 1 ascoltiamo le due band fondative del movimento: Bikini Kill e Bratmobile.
Kathleen Hanna (voce) e Tobi Vail (batteria) frequentano lo stesso college a Olympia e partecipano ai movimenti femministi locali. Nel 1990 fondano una fanzine chiamata Bikini Kill e successivamente iniziano, sotto lo stesso nome, a usare la musica come canale per veicolare i loro messaggi politici. Completano la band il chitarrista Billy Karren e la bassista Kathi Wilcox. Nel 1991 esce il demo tape autoprodotto Revolution Girl Style Now! in cui si parla esplicitamente di misoginia, abusi e violenza. Le Bikini Kill Nei loro concerti invitano le ragazze ad occupare lo spazio di fronte al palco, distribuiscono volantini e fanno proclami politici che non di rado suscitano l’aggressività di parte del pubblico maschile. Nel 1992 firmano con l’indipendente Kill Rock Stars ed esce il loro primo EP prodotto da Ian MacKaye (Fugazi) che contiene le tracce ruvide, rabbiose e lo-fi del demo tape. Nel 1993 pubblicano Yeah Yeah Yeah Yeah con la band femminista britannica Huggy Bear e il più maturo Pussy Whipped: lo stile rimane quello del punk furioso, urlato e inconfondibile per contenuti e postura. Rifuggono i canali di produzione e comunicazione mainstream e dopo la pubblicazione nel 1996 dell’album Reject all american e di una raccolta di singoli, la band si scioglie nel 1997. Le componenti si dedicano ad altri progetti musicali. Nel 2017 Hanna, Wilcox e Vail sono protagoniste del primo reunion tour. Al momento hanno live programmati in Nord America, Latino America e Europa con Sara Landeau alla chitarra.
All’origine del progetto Bratmobile c’è la collaborazione di Allison Wolfe (voce) e Molly Neuman (batteria), colleghe alla Oregon University, alla fanzine Girl Germs (1990) e la frequentazione del movimento culturale underground di Olympia. Le fondatrici sono convinte che sia necessario “rendere il femminismo più punk e il punk più femminista”. L’evoluzione del sodalizio in una band punk sembra piuttosto naturale, ma Wolfe e Neuman non intendono farlo pedissequamente secondo i criteri della scena. All’inizio si esibiscono brevemente in brani a cappella, per poi passare a improvvisare agli strumenti, tanto da autodefinirsi ironicamente una “fake band”. Quando cominciano le prime esibizioni nei festival accompagnate da altrə strumentistə immaginano una band dalla formazione piuttosto fluida, ma dopo una serie di collaborazioni live, Bratmobile trova la sua formazione ufficiale nel 1991 con Erin Smith alla chitarra. Nel 1993 per la Kill Rock Stars esce il primo LP Pottymouth, dove si canta dei moti di Los Angeles, di relazioni pericolose, di stereotipi sessisti nel contesto musicale rock e punk. I brani sono piuttosto eclettici, con elementi pop, garage e surf, caratterizzati da una forte ironia. Nel 1994 esce The Real Janelle, ma lo stesso anno avviene il primo scioglimento del gruppo, a cui segue la nascita di nuovi e paralleli progetti musicali e l’inizio della collaborazione di Neuman con l’etichetta indipendente Lookout! Records. Nel 1999 la reunion porta alla pubblicazione di Ladies women and girls (2000) e Girls Get Busy (2002). Una nuova reunion nel 2013 per alcuni live le vede ancora attive nella formazione originale.
Escursioni musicali – suoni al margine a cura di Bartok
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