POLITICA e SOCIALE

21 Febbraio 2018

SULL’AGGRESSIONE FASCISTA DI QUESTA NOTTE | ASSEMBLEA PERUGIA ANTIFASCISTA

Ieri notte, durante un attacchinaggio per la lista Potere al Popolo due compagni sono stati aggrediti da quattro carogne squadriste che non hanno esitato ad accoltellare alla schiena uno di loro, fortunatamente senza causare gravi conseguenze.

Il rigurgito fascista e suprematista, che sta toccando punte sempre più gravi e preoccupanti, è parte integrante di una strategia politica che in nome della sicurezza e del decoro, ha sdoganato l’agire squadrista e machista, al fine di governare e controllare una rabbia sociale sempre più forte e diffusa. Non ci sentiamo certo più sicure/i sapendo che topi di fogna fanno ronde per la città, a caccia di antifascit*, migrant*, o altre soggettività prontamente indicate come nemiche dell’ordine democratico dalla legge Minniti.

Sappiamo che l’unica risposta possibile è prendersi le strade, riempire lo spazio pubblico di incontri meticci, relazioni solidali, azioni continue e diffuse di contrasto al clima razzista costruito ad hoc.

Chiamiamo tuttu, tutte e tutti oggi a partecipare oggi alle 18 , in piazza IV Novembre, per esprimere tutta la nostra solidarietà a i due compagni aggrediti ieri notte a Perugia e a tutti e tutte le compagne colpite dalla violenza machista della feccia neofascista.

Le città sicure sono quelle liberate dal razzismo, dal sessismo e da ogni altra forma di fascismo

SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTE/I!

Assemblea Perugia Antifascista

6 Febbraio 2018

DA AFRIN A MACERATA IL FASCISMO NO PASARA’ | PERUGIA ANTIFASCISTA

Trattare quanto successo a Macerata come l’ennesimo caso di cronaca in cui un folle si fa “giustizia” da solo è parte integrante del clima politico, sociale e culturale che stiamo vivendo da anni. Chi ha sparato per le strade della città ha un profilo politico chiaro: candidato della Lega Nord alle amministrative, runa nazista in fronte, frequentatore di ambienti di estrema destra, al momento dell’arresto ha fatto il saluto romano con il tricolore legato al collo.

Stessa firma porta la macabra minaccia comparsa in via Cartolari nel fine settimana sotto all’ immagine commemorativa del compagno Paolo Vinti. Un fascista ha sparato a persone indifese che passeggiavano. Un altro minaccia di fare lo stesso a Perugia con la scritta “Macerata è solo l’inizio”. Quello di Perugia è solo l’ultimo di una serie di fatti apparentemente “innocui”.

Ed ancora una volta le istituzioni latitano, tollerando la presenza nel territorio cittadino di partiti come Lega, Casa Pound o Forza Nuova che minimizzano o addirittura dimostrano solidarietà all’ aggressore, sostenute dall’ apparato mediatico che in questi anni ha legittimato queste organizzazioni in nome di un falso confronto democratico e che in questi giorni ha provato a nascondere dietro la retorica dell’amore romantico il raid fascista che ha ferito gravemente sei persone.

Rimandiamo al mittente ogni becero tentativo di strumentalizzare la violenza sui corpi delle donne per giustificare un atto terroristico! Perché di terrore si tratta: da Isis ai neofascisti alla Turchia di Erdogan, parliamo di deliberati attacchi a modelli di convivenza tra culture differenti che costituiscono un’alternativa potente e concreta al sistema neo liberista e suprematista.

Vogliamo dare tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle persone colpite dagli spari, che invece sono state totalmente invisibilizzate, private della parola, nel più completo disinteresse di chi si riscopre antifascista solo in campagna elettorale, salvo poi attuare politiche securitarie (v. legge sicurezza Minniti-Orlando) che vanno a colpire i medesimi bersagli della violenza fascista.

Sempre più è in atto un meccanismo che alimenta odio razziale su tutti i livelli; la politica ha enormi responsabilità, negarlo, ancora una volta, significa essere complici. Saremo sempre in piazza, nelle strade, pront* a smascherare il volto sempre più fascista e intollerante di questa città, che dietro a parole quali decoro, pulizia e sicurezza  nasconde i ben più torbidi concetti di esclusione, razzismo, sfruttamento.

Contro tutti i fascismi, da quello che preme il grilletto a quello che firma i decreti, Perugia è sempre antifascista.

CI VEDIAMO MERCOLEDI 7 FEBBRAIO, ALLE ORE 19, IN VIA CARTOLARI

SABATO 10 FEBBRAIO TUTTE E TUTTI A MACERATA PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO FASCISMO, RAZZISMO E SESSISMO. Per info partenze da Perugia mandate un messaggio alla pagina fb “Lautoradio” oppure “Circolo Island” (a breve ulteriori aggiornamenti).

PERUGIA ANTIFASCISTA

19 Dicembre 2017

16 DICEMBRE. PERUGIA E’ ANTIFASCISTA

Sabato 16 dicembre Perugia ha opposto con tutta la sua forza e favolosità il rifiuto alla presenza dell’organizzazione neo fascista Casapound che ha sfilato nel quartiere di Ponte San Giovanni. Un presidio partecipato e attraversato da tante soggettività diverse con determinazione si è trasformato in un corteo ribelle che si è ripreso le strade, gridando forte e chiaro che le becere propagande intrise di odio e discriminazione devono essere rigettate senza se e senza ma.

In un contesto che vuole definirsi democratico non può esistere la possibilità di autorizzare chi rivendica la propria continuità al regime fascista e continua a praticarla con raid nei centri di accoglienza, aggressioni e intimidazioni a tutto ciò che è diverso dal modello del maschio, bianco e ariano.

Deve pensarla diversamente però la questura di Perugia che ha autorizzato e garantito la presenza di questa feccia nera, valutando la situazione politica tale da giustificare il tentativo di limitare la presenza antifascista, ma perfetta invece per far sfilare lo squadrismo. Il questore si conferma così il soggetto che realmente governa la città, colui che sceglie chi può avere agibilità politica e culturale e chi ne è escluso, più o meno malamente.

Un silenzio pesantissimo circa la pagliacciata marziale di cpi, quello del Comune di Perugia, forse troppo impegnato nella caccia ai pericolosissimi writers, vera minaccia all’assetto democratico. Ordine e disciplina suonano troppo nostalgiche? Meglio allora il binomio sicurezza/decoro, e se questo significa lo sdoganamento dell’estrema destra, ben venga.

Questo fenomeno, d’altronde, non è di certo locale ma parte integrante delle politiche di governo del PD che con l’ormai legge Minniti-Orlando sgombra ogni minimo dubbio sul suo essere un partito reazionario e liberticida. Il Partito democratico, perfetto esecutore delle politiche neoliberiste più autoritarie, preferisce il securitarismo, la criminalizzazione di migranti e poveri, alle misure volte ad incentivare l’inclusione, a contrastare la povertà e a garantire l’accessibilità dei servizi sociali nei confronti di tutte e tutti.

E il richiamo incessante al decoro urbano è significativo: ciò che conta è che le città diventino pulite e asettiche vetrine di beni di consumo, attraenti per i turisti ricchi e gli investimenti delle grandi multinazionali. Perché il fine delle politiche di governo, insieme all’assetto mediatico che lo serve, non è solo dirottare la rabbia sociale verso un nemico costruito ad hoc, che sia il migrante o il writer, la prostituta o l’occupante di case, ma soprattutto è quello di renderci tutte e tutti un po’ più docili, un po’ più controllabili e senza dubbio molto più produttivu.

L’antifascismo è oggi più che mai il rifiuto netto alle politiche di normalizzazione di tutte le soggettività che ostacolano il diktat consuma/produci/crepa e lo faremo praticando attivamente la nostra idea di città sicura, fatta di relazioni meticce e ribelli, solidarietà senza confini, cooperazione dal basso. Saremo nelle strade, nei quartieri, in ogni spazio della città, con i nostri corpi fuori norma per liberarci dalla violenza neoliberista, dal fondamentalismo del sistema eteropatriarcale, da ogni forma di suprematismo.

Indecorose e libere sempre, fascisti mai.

 

Assemblea Perugia Antifascista

13 Dicembre 2017

Casapound NOT WELCOME!

Apprendiamo con rabbia e indignazione la notizia che ai fascisti di Casapound è stato dato il permesso di sfilare per le strade della nostra città. Una città in cui è possibile essere denunciat* per un bacio omosessuale in piazza, ritenuto dalle forze dell’ordine “disgustoso” proprio perché avvenuto in uno spazio pubblico alla presenza di “minorenni e famiglie” e che invece non ha alcun problema ad autorizzare una manifestazione dai chiari contenuti sessisti, omofobi e razzisti.
Come movimento Non Una di Meno, che raccoglie donne, lesbiche, trans e frocie, pretendiamo che a Casapound non sia data alcuna possibilità di manifestare, né qui né altrove.
Aborriamo la retorica della supposta difesa delle donne, dove per donne s’intende chiaramente le “proprie” italiche mogli, madri, sorelle. Che devono comunque restare al loro posto, il tanto rimpianto focolare domestico dove vorrebbero ricacciarci tutte.
A tutto questo noi rispondiamo con un NO secco. NON in nostro nome e NON sui nostri corpi.
Non permetteremo che i nostri corpi vengano ancora una volta strumentalizzati. Insieme alle nostre sorelle migranti ci battiamo contro la violenza del patriarcato, del razzismo, delle classi e dei confini. Lottare insieme significa anche sottrarsi e rifiutare i discorsi securitari e razzisti che strumentalizzano la violenza sui corpi delle donne e dei soggetti LGBT*QIA+
A quant* sostengono che ognun* dovrebbe essere liber* di manifestare, ricordiamo che il fascismo non è una qualunque opinione politica, è fondato sull’intolleranza e sulla mancanza di rispetto per tutte le altre forme di espressione e per questo nel nostro Paese, fondato sulla resistenza, è e deve rimanere fuori legge.
Ma chi è Casapound?
Negli ultimi anni Casapound Italia è stata protagonista di aggressioni e intimidazioni davanti ai licei, nei quartieri, di fronte ai campi Rom e ai centri di accoglienza.
Tutto questo spesso avviene di fronte alle forze dell’ordine che di fatto difendono la propaganda xenofoba e la prevaricazione fisica come se fosse normale attività elettorale.
L’enorme visibilità che Casapound, così come altre organizzazioni neofasciste, si sta riprendendo è sostenuta dai discorsi sempre più xenofobi, razzisti e sessisti dei vari Salvini e Meloni di turno e diffusi oramai in tutta Europa. Basti pensare all’avanzata delle destre praticamente ormai in ogni Paese d’Europa, e alle politiche ultrareazionarie del suprematista Trump.
Ci uniamo quindi alle tante associazioni, gruppi, collettivi e soggettività che in questi giorni si stanno mobilitando affinché questa manifestazione non abbia luogo. La questura, la prefettura e le autorità cittadine hanno la responsabilità di dare completa agibilità a questi squadristi,ora è il momento in cui nessun* può più nascondersi.
È evidente che permettere a Casapound una parata xenofoba sabato 16 dicembre in un quartiere multietnico come Ponte San Giovanni è una provocazione che la città di Perugia non accetterà.
NON UNA DI MENO PERUGIA
5 Novembre 2017

Lo scandalo del bacio perugino

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Quando un bacio diventa reato. Appuntamenti e iniziative di solidarietà con Non Una Di Meno Perugia.

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