MUSICA E RADIO

12 Giugno 2014

Sonico Blog | Afterhours “Hai Paura Del Buio (reloaded)”

afterhours

 Afterhours “Hai Paura Del Buio? – Special Edition”
2014 (Universal) | alt-rock

Gli Afterhours scelgono di festeggiare il diciassettesimo compleanno dell’album più significativo della loro carriera: “Hai Paura Del Buio”. Lo fanno con un’edizione speciale che comprende il remaster dell’opera e un “reloaded” dove artisti di estrazioni diverse ne reinterpretano i pezzi. Qui si parte con l’intro/title track dove il nipponico Damo Suzuki reinventa il noise della versione originale infarcendola di un soliloquio parlato in stile Tom Waits. E’ il turno di “1.9.9.6.” dove un perbenista Edoardo Bennato evita il turpiloquio blasfemo dei primi versi sostituendoli con altri suoi che sanno un po’ di autocelebrazione e che a mio avviso snaturano abbondantemente il pezzo che viene replicato senza particolari novità. “Male Di Miele” viene affidata agli Afghan Wigs che sfoderano un interessante arrangiamento con particolari tinte elettroniche senza esagerazioni o squilibri. La strana coppia Afterhours – Negramaro riedita la stupenda “Rapace” senza riuscire però a stupire, affidando allo standard vocale di Giuliano Sangiorgi parti che risultano monotone e forzate. Il primo sprazzo di indie italiano lo si ha con i romani Luminal che però rendono irriconoscibile l’irruenta “Elymania” stravolgendone completamente la struttura del pezzo affogandolo in suoni e ritmiche poco appropriati. Si torna ad un ospite straniero, Mark Lanegan, con una piacevole ma poco incisiva versione di Pelle dove si cambia veramente poco. Potente e diretta la reinterpretazione di “Dea” da parte del Teatro Degli Orrori che la fanno completamente loro e la esaltano con i parlati deliranti di Pierpaolo Capovilla. Dolce e riflessiva “Senza Finestra” riproposta da Joan Wasser meglio nota come Joan as Policewoman che arrangia bene e ben duetta in alcune parti con Manuel Agnelli. Un’ottima accoppiata risulta quella formata da Der Maurer e Le Luci Della Centrale Elettrica che propongono un’azzeccata versione “orchestrale” di “Simbiosi”. Senza infamia e senza lode risulta la proposta di Samuel Romano dei Subsonica su una troppo ricopiata “Voglio Una Pelle Splendida” alla quale non viene fatto nessun ritocco importante. John Parish riadatta magistralmente “Terrorswing” esaltata da chitarre acide, trombone e atmosfere blues. “Lasciami Leccare L’Adrenalina” viene affidata ad Eugenio Finardi che altera il testo in alcune sue parti e che comunque non risulta molto convincente nel nuovo arrangiamento del pezzo. La vera e propria sorpresa di questo progetto è rappresentata dai Bachi Da Pietra che fanno rinascere “Punto G” con un nuovo vestito noir lasciando spazio anche a buone incursioni vocali di Agnelli. Bella e graffiante la “Veleno” qui proposta da Nic Cester che la incattivisce portando la voce all’estremo. Dolce e quasi onirica la versione di “Come Vorrei” del britannico Piers Faccini che ben duetta con il frontman degli Afterhours. Fuzz Orchestra e Vincenzo Vasi affidano la riedizione di “Questo Pazzo Pazzo Mondo Di Tasse” a sonorità troppo Mike Patton/Phantomas che risultano largamente forzate. L’estro e la maestria degli ormai noti Marta Sui Tubi riformulano una splendida “Musicista Contabile” alternando stop & go roccheggianti a rilassate pause con piano e violini. Ai giovani Ministri viene affidata “Sui Giovani D’Oggi Ci Scatarro Su” che ripropongono con una buona attitude punk rendendola potente al punto giusto. Rachele Bastreghi duetta con Agnelli in una “Mi Trovo Nuovo” dal vestito piacevolmente elettronico dove i sinth la fanno da padrone. E adesso la proposta di Cristina Donà e Robert Wyatt che danno maggiore armonia ad una già splendida “Televisione” con piccole ma significative trovate sperimentali. Il disco si conclude con un bis: “Male Di Miele” reinterpretata da Piero Pelù che insieme ai nostri ricalca un po’ troppo la versione originale. In conclusione, il disco alterna prestazioni ed accoppiate molto interessanti a matrimoni azzardati che mal celebrano una delle opere più importanti del rock italiano degli ultimi 20 anni.

 

D.o.C.

10 Giugno 2014

LAUTORADIO FEST Alt(r)e Frequenze

LAUTORADIO FESTNel corso degli ultimi mesi, diverse realtà associative e singolarità che operano nella città di Perugia, si sono incontrate e riunite con la volontà di intraprendere un percorso comune che si è concretizzato nella realizzazione di uno spazio di confronto e discussione allargato che ci ha portati alla nascita del progetto LAUTORADIO.
LAUTORADIO nasce come aggregatore di blog con l’obiettivo di realizzare anche una web radio.
L’idea è nata dall’importanza che oggi ha la messa in rete e la socializzazione delle conoscenze, delle esperienze, dei saperi, valorizzando la pluralità e la molteplicità dei contributi che i singoli soggetti che prendono parte al progetto offrono.
Per questo vi aspettiamo numeros@ per LAUTORADIO FEST:
– ore 16:00 Presentazione de Lautoradio
– ore 17:00 Workshop (gestione di un blog, produzioni transmediali, formazione sulle dirette streaming)
– ore 18:00 Lautoradio on Air (Spazio radio con interviste e musica).

Visita il blog:  http://lautoradio.com/

Con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e politiche sociali del Comune di Perugia – Servizio Informagiovani e politiche Giovanili.

31 Maggio 2014

Saturday bloody Saturday

Qualcuno diceva che la vita fosse un pendolo che oscilla tra dolore e noia, il che in assoluto non si potrebbe considerare pienamente sbagliato, se solo non fosse che dio decise di creare il quinto giorno, il venerdì.

Le possibilità a questo punto sono due: di sicuro un dio più o meno serio alla Leonard Cohen, si sarebbe pentito periodicamente del suo errore, d’altra parte una visione più dilanyana, in Shelter from the storm,per intenderci, ci porta a credere che effettivamente possa essere un pò piacevole per lui il rendersi conto della maliziosità e della goliardia, che ogni venerdì colora le strade e i saloni delle case nelle viuzze più impensabili, con impianti improvvisati e voli pindarici musicali, che portano al passaggio da maria di Blondie a Rino Gaetano in meno di due passaggi; un buon modo per convincere i presenti che forse, un altro goccio di qualsiasi cosa ci sia sul tavolo, fosse anche gin liscio, forse potrebbe essere d’aiuto.

Sebbene la seconda teoria risulterebbe vagamente migliore per tutti in quanto legittimante la nostra natura di bestie da Campari, ma mai senza gin, in realtà, la prima teoria ha dalla sua un asso nella manica, la punizione divina alla nostra settimanale restaurazione dei sensi, il sabato pomeriggio.

ho sempre pensato che la domenica pomeriggio fosse il rasoio di Ockham delle parti più propositive dell’essere umano, ma non posso negare che trovarsi alle 16:59 ad aver ascoltato in loop per almeno 4 volte John and Mary di Robert Palmer, sia patologico già di per sè.

ti svegli, è già questo non va bene, hai mal di testa, bruciore di stomaco devastante e un dolore al ginocchio che ogni maledetto sabato mattina ti chiedi a cosa cazzo sia dovuto, ti alzi e inizi a vagare spaesato per casa, sigaretta, silenzio, sigaretta, qualcosa da mangiare, caffè e sigaretta; e da lì in poi è buio.

il sabato si divide in due parti, quella iniziale, in cui cerchi di approfittare dell’assist dell’abbiocco post pranzo, ma non riesci ad avere il coraggio di andare a letto, in fin dei conti ti sei alzato non più di un’ora prima, hai mille cose da fare e sai già che alla fine non ne farai nessuna, ma ti va bene così, e anche tu ti abbandoni ai voli pindarici di cui sopra, passi da Johnny Cash ai Gun Club e dai Blue Oyster Cult ai Talking Heads e non ti chiedi neanche come, perché in realtà sticazzi.

dopo di che iniziano ad arrivare le 19:00 e con loro la seconda parte della giornata: inizia a presentartisi la parvenza di una serata dignitosa, certo non come quella del giorno prima, ma una che comunque ti possa strappare dalla grinfie di quella non proprio allegria che ti aveva mangiucchiato lentamente durante tutto il resto della giornata.

è questo il momento migliore della giornata, immaginatevi un ventenne che sta seduto in cucina in pigiama con Temptation 87 dei New Order, di quando la musica da disco non era banale e alla fine del pezzo non per forza ci si trovava a riderci su, che sale pian piano dalle casse di un impiantino del cazzo della Logitech, che comunque sa fare bene il suo dovere, ti guardi intorno c’è ancora un filo di luce che entra dalla finestra, debole, come te in fondo dopo tutta la giornata di merda che hai passato, ti vesti più o meno di fretta, passando subito a Blue monday e, anche se non sai per cosa, sei pronto.

qualcuno diceva che il sabato ti rattrista perchè sai che il giorno dopo è domenica e quello dopo ancora è lunedì e così via, mentre il venerdì, bè quella è tutta un’altra storia, hai ancora un giorno prima di doverti preoccupare. la domenica è triste perchè il giorno dopo è lunedì, il sabato è triste perchè sai di non poterlo paragonare al giorno prima; è solo allora che capisci che il sabato in realtà è stato creato solo per smaltire alcol, sigarette, buoni propositi, altre sigarette e forse me ne sarei potuto innamorare, ma solo qualche anno fa della sera prima.

cohen-copia


20 Maggio 2014

Cosmic Octave ///VenerE\ – report

09/05/14. CSA Ex Mattatoio, ore 23.30: il Gatto freme al mixer e i secchi già pieni di lattine e bicchieri. La postazione di Grezzo2 capitanata dal Piro non si scolla dai video e ancora bestemmia per i problemi tecnici circondata dal beffardo papa Franci che se la ride dai poster… tutto pronto per COSMIC OCTAVE ///VenerE\

Gli Horst Fantazzini esordiscono compatti e affiatati davanti al pubblico di casa, hanno buona intesa e un buon suono che si sintonizza su uno screamo/blues che ricorda un ibrido tra Mondo Generator di Nick Olivieri e un’attitudine più punk-hc alla Adolescents. La parte punk di Kyuss e QOTSA ma più pesanti, più distorti, più Fantazzini che vive in ogni banca rapinata e si dilegua tra rullate, bassi cadenzati, stop & go e pedalate degne di una fuga in bicicletta (tra gli sporadici fischi spontanei dei combo). L’apice viene raggiunto all’esposizione del simulacro di Michael Allan Patton: gli HF inculcano nella testa dei presenti il culto pattonista con un ritornello meravigliosamente catchy che è destinato a riecheggiare nel cammino di questo gruppo per il quale l’autodichiarato disgelo dalla OC degli anni 80 potrebbe essere plausibile!

Cambio palco e, per esigenze della band, è il momento dei Gum che si presentano sparando subito alto con Atomic god: si alternano riff che nulla hanno da invidiare a Bongzilla ed Eyehategod, uno sludge/southern che sfocia in sfuriata catastrofica, preludio di But woman monkey con la quale si scatena l’apocalisse nucleare. Influenze southern, giri blues e screaming sacrileghi dal VII gione dantesco: la title track è cadenzata dallo wahwah trascinante di Boss che confeziona suoni grassi e tondi come un succoso panino al lampredotto, un’amalgama perfetta e variazioni di tempo scanditi dal raid del sushiman Capitano, con rallentamenti che sfociano in riff a metà tra Sabbath e Weedeater tirati al massimo.
Il feedback di rito introduce White Shadow – canzone registrata esclusivamente su Connessioni Compilation con alla voce Maggio degli Alfatec – dall’incedere cadenzato che non soffre dell’assenza di tale frontman anzi si arricchisce di accelerazioni e momenti che sfiorano lo psych. Composto sul palco e mai monotono, il quartetto fiorentino intona Fernet & Cola Blues che, non a caso, è un blues psichedelico, ubriaco e saturo al limite di fuzz e muri di suono: qui emergono nel songwriting influenze tra southern rock-blues e i Buzzoven che dalle chitarre di Gre e Ambash danno vita a uno stoner sinuoso e graffiante. Le teste del pubblico continuano a rimbalzare e oscillare in traiettorie armoniche… fino agli immancabili problemi tecnici – è proprio il caso di continuare ad affibbiare epiteti bestiali alle divinità, e in tutte le lingue – che costingono i Gum a chiudere la performance con El Indio, tributo a Gian Maria Volonté tratto dal primo album Agua Caliente, che rapisce di nuovo l’attenzione grazie alla poderosa struttura, ai successivi cambi – degni del bandito psicopatico – e ai raddoppiamenti con svarioni punk a comporre oscuri scenari western e innescare il pogo, per culminare su svolte melodiche rock-blues.
Impeccabili, come il loro songwriting.

I Jail Underdog si presentano al pubblico allucinato del CS con una generosa carica di birrini e rock-blues, la voce graffiante di Giacomo si sovrappone ai languidi e virtuosi giri di Leonardo, sostenuti dall’affidabile sezione ritmica di Alessia – la VenerE in carne e ossa sul palco della serata – e Andrea.
Le correnti più torbide del Mississippi sospingono l’eclettica band verso sfumature psychobilly (Countryside Of Me) che variano in un country’n’roll degno di una sbronza tra Lemmy e Hank III (Overnight) e condito da uno straripante sostrato punk di distorsioni e dediche alle forze dell’ordine (El Guero). Originali e affiatati, i moonshiners delle cartiere strappano ancheggiamenti anche alle anime più doom: l’omonima canzone, tratta dall’ ultimo promo live PAY THE CAUTION – un monito a dover rimpiangere l’essere troppo cauti nella vita (attenti ai false friends, ehe) – racchiude il manifesto musicale dei cagnacci e la loro fuga dalle sbarre che occludono città, mentalità, automatismi, forme e sostanze.

Dall’evasione iniziale, il cerchio si chiude sul Cosmic Octave ///VenerE\, eterogenea serata che ha trovato il suo filo conduttore nell’attitudine punk “gustosamente blasfema” dei suoi derivati.

HighWay 318 ha presentato:

http://www.facebook.com/events/619450981480348/

▼ GUM
http://gumsludge.bandcamp.com/album/gum-but-woman-monkey-full-album-out-soon

Atomic god
But woman monkey
White shadow
Fernet & cola blues
El indio

▼JAIL UNDERDOG
http://jailunderdog.jimdo.com/

Sex Pet
No Dogs Allowed
Countryside Of Me
Overnight
Abandon’s Trail
Outlaw’s The Way
Carote & Liquori
El Guero
Jail Underdog
Spread, The Violence

▼HORST FANTAZZINI
http://www.facebook.com/thehorstfantazzini

Scusate se non siamo di Orange County
Fiume
Ponte d’Oddi
Tempo
Horst Fantazzini vive in ogni banca rapinata
Stammi lontano
L’estasi di Michele Pattone

HighWay 318

http://www.facebook.com/higway318it
http://twitter.com/HighWay318
mail@: highway318@libero.it
artwork&concept : Luca Speed Bastianelli
pics : Pierpaolo Alderuccio

pic: Pierpaolo Alderuccio

pic: Pierpaolo Alderuccio

4 Maggio 2014

COSMIC OCTAVE – #2 ///VenerE\

L’evento #2, COSMIC OCTAVE ///VenerE\, è fissato per venerdì 9 maggio, ancora al CSOA Ex Mattatoio che ospiterà in apertura l’irriverente garage/screamo/stoner degli Horst Fantazzini ladri gentiluomini delle scalette del Duomo, i JAIL UNDERDOG combo countrypunkrock dal disgelo appenninico di Fabriano e i GUM band sludge/stoner formatasi nel  2006.

I fiorentini si ispirano a gruppi come Eyehategod, Bongzilla, Iron Monkey, con attitudine e background che affondano le radici nel punk hc italiano e straniero. Sul palco con gruppi come Electronic Wizard, Karma to Burn, Correction House e Orange Goblin fanno uscire il loro primo LP Agua Caliente per l’etichetta russa Absurde creature rec; presenteranno il secondo lavoro But woman monkey, blasfemo tributo intitolato alla “Venere per eccellenza del pantheon cristiano”.

A ribadire la diffusione di Energie d’amore, il local hero Nicola Piro, reduce dal tour di Milano e Macerata (e basta) con la sua ormai celeberrima creazione GREZZO 2, sarà presente per farvi provare il tributo alla violenza videoludica più classica, estrema e perugina; ci saranno le ultime copie disponibili di GREZZO2 EDIZIONE DELUXE SPECIALE PRIMO ANNIVERSARIO e le anteprime dei nuovi giochi in sviluppo, tipo SUPERBOTTE&BAMBADUETURBO che, senza dubbio, favoriranno l’Armonia interiore sul terzo occhio.

◄►info #2 – COSMIC OCTAVE ///VenerE\◄►

GUM

Firenze, 2006. Stoner/sludge ispirato a gruppi come Eyehategod, Bongzilla, Iron Monkey, con un atitudine e un background che affonda le radici nel punk hc italiano e straniero. Sul palco con gruppi come Electronic Wizard, Karma to Burn, Correction House e Orange Goblin fanno uscire il loro primo LP “Agua Caliente” per l’etichetta russa Absurde creature rec. In uscita il secondo lavoro sempre in Lp “But woman monkey” per una coproduzione di etichette europee.

///Line up\

Boss: Voice & Bass

Gre: Guitar

Ambash: Guitar

Capitano: Drum

http://gumsludge.bandcamp.com/album/gum-but-woman-monkey-full-album-out-soon

“perfect soundtrack for a spaghetti western by Sergio Leone starring Lee Van Cleef and Clint Eastwood, flavored with metal riffs and punk intensity!”

http://absurdcreaturerecords.wordpress.com/records/

 “un ipotetico, fluido incontro tra i Crowbar più robusti in “botta” perenne e certa psichedelia morriconiana, polverosa e sudata, con il chiaro intento di mirare allo scontro, piuttosto che alla sintesi. La loro musica (…) stordisce il pubblico tanto con riffoni mastodontici (dal curioso e sincero sapore sudista, più che europeo) quanto a colpi di “cartoncini” sonori” http://metalitalia.com/live_report/orange-goblin-stoner-kebab-gum/

 “Come il lento discendere della lava dal pendio di un vulcano che inesorabilmente travolge ogni cosa al suo passaggio:(…) uno stoner-doom apocalittico”

www.iyezine.com/gum-woman-monkey/

JAIL UNDERDOG

‘Jail’ è la prigione. La prigione della tua città infognata, la prigione delle mentalità ristrette, la prigione dell’automatismo, la prigione di casa tua, la prigione del tuo corpo.

‘Underdog’ è il termine utilizzato nelle scommesse per designare lo sfavorito di un incontro.

Pur sfavoriti, svantaggiati, eterni perdenti, continuano ad alzare la testa e non mollare, credendo che la miglior vendetta contro la vita, quando piove merda, sia continuare a sorriderle in faccia. E a suonare rock’n’roll.

///Line up\

Giacomo – Vocals

Leonardo – Guitar

Alessia – Bass

Andrea – Drums

http://jailunderdog.jimdo.com/

HORST FANTAZZINI

Ladri gentiluomini di garage/stoner dediti al verbo di Mike Patton, si formano a Olympia nel 1987. Ibernatisi in seguito a notizie false sulla fine del mondo, vengono scongelati a Perugia nel gennaio 2014 per diffondere nel mondo il loro messaggio di negatività e disagio.

GREZZO2

Sparatutto in prima persona del 1984 (questo spiega la sua grafica di merda) riproposto a partire da quest’anno solo per sistemi windows. E’ stato creato a cazzo di cane  fregando in giro varie mods e pezzi di videogiochi vecchi tipo Duke Nukem, Doom, Quake e Age of Empires, tutti ficcati dentro a un motore grafico vecchio e brutto.

Grezzo2 è un tributo alla violenza videoludica più classica ed estrema, quella di un tempo in cui i nemici esplodevano in mille pezzettoni rossi e i giochi costavano meno ed erano volgari e diseducativi e potevi investire le vecchiette con la macchina, mica come i giochi del cazzo di adesso, simulazioni pallosissime della guerra reale dove gli iracheni non sanguinano neanche dopo una fucilata nei denti e non c’è il sangue. Diocane!

►►#2 ///Venere\

Venere è il secondo pianeta del nostro sistema solare per prossimità al Sole, con un periodo siderale di circa 225 giorni.

Secondo la tradizione astrologica ed ermetica, è la stella del mattino del Toro e l’astro della sera della Bilancia, rappresenta Energia d’amore e favorisce l’Armonia interiore sul terzo occhio.

Il suo tono oscilla nell’ottava 32° con 221,23 Hz. Questo tono è un LA. Il colore corrispondente è un luminoso giallo-arancione con una lunghezza d’onda di circa 615 nanometri.

http://www.planetware.de/octave/venus.html

►►► contatti HighWay 318

artwork&concept : Luca Speed Bastianelli

info: https://www.facebook.com/higway318it

mail @: highway318@libero.it

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